8 Ottobre 2025 · Ultimo aggiornamento: 17:46

Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Baldas coglie la frustrazione di Pioli: “Lo capisco, c’è molta tensione. Gli arbitri devono avere personalità e determinazione”

News

Baldas coglie la frustrazione di Pioli: “Lo capisco, c’è molta tensione. Gli arbitri devono avere personalità e determinazione”

Redazione

22 Settembre · 18:55

Aggiornamento: 22 Settembre 2025 · 18:55

Condividi:

L’ex arbitro Fabio Baldas risponde ai microfoni di TuttomercatoWeb dopo un weekend di campionato caratterizzato da polemiche rivolte ai direttori di gara, che hanno suscitato discussioni sia tra i tifosi che tra i tecnici stessi, prendendo ad esame soprattutto quanto avvenuto nelle partite di Bologna-Genoa, Hellas Verona-Juventus e Fiorentina-Como. Queste le parole del tecnico:

Cominciamo da quanto avvenuto a Verona.
“Rigori come quello di Verona non dovrebbero mai essere dati, si vede che c’è una casualità all’interno dell’azione. Tutto è talmente ravvicinato… Ho sentito Rocchi dire che certi rigorini non vanno dati e su questo non c’è dubbio, io credo sia anche questo il caso. Il VAR è intervenuto e lo ha richiamato, ma l’arbitro centrale ha l’ultima parola sull’episodio. E a volte ci vuole la forza di dire no, non c’è niente. La prassi invece ci fa credere che il VAR sia l’unico giudice possibile e se ti richiama è perché hai sbagliato”

Ci sarebbe anche il mancato cartellino rosso per Orban.
“Anche per me è rosso. Lui l’ha vista in un modo, il VAR che vede differentemente deve chiamarlo e dirgli che l’episodio andava riguardato. Ma senza dire giallo o rosso, o peggio ancora senza richiamare per la vicinanza all’azione. Il giocatore del Verona non cerca il pallone, ma l’avversario, già con lo sguardo”.

Pioli si è lamentato per il cambio di punizione suggerito dal quarto uomo che ha portato all’1-1 del Como con la Fiorentina. Lei come si pone?
“Pioli è uno per bene, io l’ho arbitrato quando giocava e so com’è. Però lo capisco, c’è tanta tensione, ti gira tutto storto e finisce che vai anche a prendere a esempio un fallo che tutto sommato aveva poca importanza. Noi quando arbitravamo eravamo in tre, oggi sono il doppio. Se c’è un fallo da una parte o dall’altra, te magari fischi in prima battuta e poi ti intervengono tra quarto uomo e cuffie… Agli arbitri serve personalità, prendere di petto le decisioni”.

Questo rimprovererebbe quindi, alla classe arbitrale attuale?
“Quelli della mia generazione e di quella prima ancora, gli Agnolin e Casarin, ma anche quelli subito dopo, e penso ai Collina, avrebbero potuto rimanere lì qualche anno ancora. Lì si arbitrava da soli, con decisioni che giuste o sbagliate rimanevano tali. Serviva maggiore personalità. C’erano anche errori, certo, chi non ne ha fatti? Mi metto io per primo. Certo, il calcio è cambiato ed è anche molto più veloce: c’era bisogno di sicuro di un aiuto tecnologico, ma non vorrei si andasse troppo oltre. L’unico che può avere una percezione netta della consistenza di certi contatti è quello che sta lì, l’arbitro sul campo. Mi sembra si vada incontro all’eccesso contrario e spero di sbagliarmi, il rischio è che i nuovi faticheranno a farsi un nome, che venga sminuita proprio la figura. Ma senza personalità…”.

Articolo di TuttomercatoWeb.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Testata giornalistica | Autorizzazione Tribunale di Firenze n.6004 del 03/11/2015
Edimedia editore | Proprietario: Flavio Ognissanti | P. IVA: IT04217880717
CHI SIAMO

© Copyright 2020 - 2025 | Designed and developed by Kobold Studio