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Baez: “A Firenze non ho convinto ma a Cosenza è diverso. Vi spiego cos’è la garra Charrua..”

Moena, Ritiro della Fiorentina 16.07.2017, Foto Fiorenzo Sernacchioli. Copyright Labaroviola.com

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Baez: “A Firenze non ho convinto ma a Cosenza è diverso. Vi spiego cos’è la garra Charrua..”

Redazione

24 Ottobre · 17:46

Aggiornamento: 24 Ottobre 2018 · 17:46

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La lunga intervista di Jaime Baez per Rbl, centrocampista della Fiorentina in prestito al Cosenza. Queste le sue parole:

“Da quando sono arrivato tre anni fa mi ci è voluto un po’ a capire cosa mi dicevano i compagni e ad imparare l’italiano. La Garra Charrua? È grinta, quella famosa in Uruguay per coloro che lasciano tutto per inseguire il sogno di giocare. Penso che sia una delle caratteristiche principali dei giocatori uruguagi che anche quando la palla è in terra la vanno a prendere di testa e non si fermano mai. Italia e Uruguay? Le culture sono molto differenti, forse la c’è più povertà. La mia prima squadra? Ho iniziato a giocare a quattro anni in Uruguay al Santa Lucia. Poi il mio procuratore italiano Luci mi ha portato in Italia quando la Fiorentina si è interessata a me. Ho lasciato la famiglia e amici più vicini che mi mancano sempre. Fuori dal campo? Ho fatto qualche corso di studio su Internet sulla contabilità e altre cose. Musica? Amo il reggeaton. Ascolto sempre la solita playlist. I tanti prestiti? Ci sono tanti motivi, uno può essere che non ho fatto così bene da convincere il mister a tenermi alla Fiorentina. Al Cosenza? Tutti lottiamo per un obiettivo comune, mi trovo molto bene qua e mi sono fatto molti amici. La gente è molto umile e ti fa stare bene. Cosenza è una città tranquilla e passionale. Cavani o Suarez? Mi piace di più Cavani, lotta sempre per tutto il campo, lo ammiro molto. Schetino? Parlo con lui tutti i giorni. E’ un brutto momento per lui perché è arrivato con grande entusiasmo anche se purtroppo per lui si è infortunato. Spero di vederlo in campo presto. Ruolo? In Italia ho sempre giocato esterno ma mi piacerebbe giocare anche intorno ad una punta come trequartista. Soprannomi? In Uruguay mi chiamavano La China, mentre qua per il Cosenza sono El Loco”

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