La Fiorentina arriva a Cipro, in ritardo per gli aerei, pronta però a salire sull’ottovolante con un pesante bagaglio di autostima, implementato dalle sette vittorie consecutive che la mettono nella (s)comoda posizione di essere una squadra temuta e quindi condannata a sfidare, come avviene in Italia per la verità, squadre che raddoppiano gli sforzi per strappare un risultato di prestigio. Se poi la gara arriva due giorni prima del compleanno della fondazione dell’Apoel Nicosia (98 anni), è facile intuire come la squadra di Palladino troverà un’atmosfera infuocata anche sugli spalti. E in campo gli avversari saranno pronti a sfruttare l’onda di entusiasmo che si respira a Cipro attorno a questo appuntamento.
La Fiorentina, però, ha dimostrato di avere consapevolezza dei propri limiti che le permettono di andare oltre e fare forza sulle proprie qualità. Tra queste, però, non ci sarà la vena realizzativa di Moise Kean che ancora una volta – come accaduto a Genova – resta a casa per non sollecitare oltre il lecito la caviglia sinistra che da qualche tempo lo sta limitando. Non nel rendimento, ma nell’utilizzo. Ecco perché lo staff sanitario ha preferito preservarlo in vista del Verona. Con il centravanti è rimasto al Viola Park anche Danilo Cataldi che sta penando più del lecito per superare i guai muscolari che lo stanno costringendo a stare lontano dai campi. Entrambi sono fuori dalla lista dei 23 convocati. Rispetto alle ultime gare torna a disposizione il difensore Pongracic. Il difensore ha giocato con la Primavera e potrebbe anche essere impiegato questa sera. Magari per uno spezzone di partita.
Dicevamo Conference. La squadra viola arriva al terzo impegno europeo al momento a punteggio pieno nella fase campionato della competizione e può guardare con serenità al futuro, anche se questo non significa che l’approccio sarà leggero. Anzi. Come detto la consapevolezza di quanto può fare la squadra è ben chiaro. Anche a chi scenderà in campo. Probabilmente chi ha fino a oggi giocato meno, ma non chiamateli riserve, perché Palladino su questo terreno non segue nessuno, se non la sua convinzione che la forza della squadra sia proprio il gruppo e la capacità di guardare tutti dalla stessa parte. Insomma, stasera ci saranno i titolari ‘B’. Rotazioni massicce, insomma, considerato che nelle previsioni dovrebbe rimanere negli undici titolari rispetto alla gara con il Torino il solo Sottil. Con una possibile sorpresa: Rubino. Già, il giovane trequartista che ha esordito iun serie A a Genova, potrebbe debuttare dal primo minuto in Conference. Sarebbe un orgoglio per lui, certo, ma per tutto il settore giovanile della Firoentina, che continua a sfornare elementi interessanti.
Tornando alla gara, importanti saranno i primi minuti della sfida quando inevitabilmente l’Apoel proverà subito ad aggredire la Fiorentina che a sua volta potrebbe proprio sfruttare questa situazione, con la sua capacità di andare in verticale. E su queste terreno la squadra di Palladino non ha rivali. Lo scrive La Nazione.
Repubblica: “Giro di boa in Conference. Palladino punta sulla ‘Fiorentina 2′”