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Sousa e Corvino: così diversi e così uguali fra polemiche e arbitri…

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Sousa e Corvino: così diversi e così uguali fra polemiche e arbitri…

Gianmarco Biagioni

29 Novembre · 19:32

Aggiornamento: 29 Novembre 2016 · 19:32

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Ci sono un portoghese, un pugliese e… Non è una barzelletta. Non lo è perché dopo la partita di ieri, o meglio dopo i primi 45 minuti, c’è ben poco da ridere. Non lo è perché la Fiorentina, nonostante un avvio che ha rasentato il ridicolo, si è ripresa, mostrando di essere tutt’altro che bollita ma forse solo un po’ intollerante alle polemiche. Forse l’unico elemento comico – non ce ne voglia visto che nessuno dubita della sua buona fede – è stato proprio il sig. Damato, che ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare.
È proprio sulla prestazione del fischietto di Barletta, che certo non è passato inosservata ma non è stata così determinate come il primo tempo di totale assenza della Fiorentina, che i due poli opposti, Sousa e Corvino, si sono nuovamente “scontrati” a distanza evidenziando due personalità e due visioni delle dinamiche dell’universo pallonaro diametralmente opposte. Se a Corvino resta: “[…] Il rammarico di non portare a casa il risultato per colpe non nostre“, Paulo Sousa, a cui piace il calcio, preferisce: “Parlare di calcio”, eludendo così la polemica relativa alle decisioni di Damato perché, per sua stessa ammissione: “Non parlo di arbitri perché dobbiamo aiutarli“.
Se il direttore salentino appare piuttosto stizzito e contrariato quando, di fronte alle telecamere, gli viene chiesto di commentare alcuni episodi che avrebbero condizionato l’andamento della partita, da parte sua Sousa appare tranquillo, pacato e sopratutto: “Orgoglioso di questi ragazzi“. E forse è proprio questo il valore aggiunto della mentalità del Sousa uomo, prima ancora che allenatore, a caricare di valore il ruolo, l’insegnamento e la capacità di un tecnico abituato a guardare in faccia la realtà, puntando ad un costante miglioramento senza mai cercare alibi.
Due opinione opposte, talvolta contrastanti se non addirittura inconciliabili ma entrambe valide ed autorevoli, come due facce di una stessa medaglia. Due facce di una stessa medaglia chiamata Fiorentina che, soprattutto in questo momento che non sorride troppo alla Viola, avrà bisogno di tutti, in particolare di due colonne portanti, così diverse ma ugualmente importanti, come Paulo Sousa e Pantaleo Corvino.
Gianmarco Biagioni

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