17 Novembre 2025 · Ultimo aggiornamento: 23:38

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Due punti di riferimento da recuperare: Dodo e Gosens, la “cura Vanoli” per ritrovare se stessi

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Due punti di riferimento da recuperare: Dodo e Gosens, la “cura Vanoli” per ritrovare se stessi

Redazione

17 Novembre · 10:34

Aggiornamento: 17 Novembre 2025 · 10:34

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La scorsa stagione la Fiorentina ha costruito parte della propria identità grazie a un gruppo di giocatori diventati col tempo veri punti di riferimento. Tra questi, Robin Gosens e Dodô hanno rappresentato due presenze irrinunciabili: insieme a De Gea e Kean hanno formato il nucleo più solido della squadra, distinguendosi come una delle coppie di esterni, o quinti, più incisive e complete dell’intera Serie A.

L’avventura di Robin Gosens a Firenze è iniziata all’ultimo giorno di mercato, ma non ha avuto bisogno di tempo per lasciare il segno. Il giorno successivo all’arrivo, infatti, ha esordito trovando il gol del 2-2 al 90° minuto contro il Monza, una presentazione che ha anticipato il tipo di contributo che avrebbe poi garantito per tutta la stagione. Con 8 gol e 10 assist in 43 presenze Gosens ha confermato quanto il suo arrivo avesse innalzato istantaneamente il livello della squadra.

Ma la sua importanza non si è limitata a ciò che ha fatto sul campo: si è imposto come leader, quasi un allenatore aggiunto per Palladino, capace di prendersi responsabilità e di parlare alla squadra nei momenti difficili. La tifoseria lo ha accolto senza esitazioni, tanto che molti lo immaginano come futuro capitano. E non è un caso che in estate, davanti a un’offerta considerata irrinunciabile dall’Atalanta ,Gosens abbia scelto di restare a Firenze, convinto da Pioli e legato al progetto. Oggi è fermo per un infortunio, ma il suo peso nel gruppo non è mai venuto meno.

Dall’altro lato del campo, Dodô: la scorsa stagione ha chiuso con 6 assist, tre rigori procurati e tre espulsioni causate agli avversari, numeri che raccontano di un terzino capace di incidere sia nell’ultimo passaggio sia nel creare vantaggi nelle situazioni caotiche. Per volume e qualità delle giocate offensive, è stato il terzino destro che ha creato più grandi occasioni dopo Bellanova; inoltre, si è posizionato sesto per dribbling tentati (primo fra i difensori) e quinto per dribbling riusciti. Anche in fase difensiva ha brillato, chiudendo tra i migliori per palloni intercettati, primo in assoluto tra i terzini.

Numeri importanti, accompagnati da una personalità solare e da un ruolo centrale nello spogliatoio. Amatissimo dalla tifoseria fino a poco tempo fa, Dodô è finito recentemente sotto una lente critica basata su episodi infondati, come il caso del presunto “unfollow” su Instagram alla pagina della Fiorentina, in realtà mai avvenuto, e in parte alimentata dalle incertezze legate al rinnovo. Con un contratto in scadenza tra 18 mesi e nessun incontro fissato per discuterne, la situazione rimane delicata, ma non mette in discussione il valore del giocatore.

Alla luce di tutto questo, uno dei compiti principali che attendono Vanoli sarà proprio quello di recuperare pienamente Gosens e Dodô, due dei giocatori più forti e determinanti dell’intera rosa. Il loro contributo in questa stagione, al momento limitato, non cancella ciò che rappresentano per questa Fiorentina: identità tecnica, personalità, esperienza e quella capacità di cambiare le partite che pochi altri hanno.

Rimetterli al centro del progetto significherà restituire alla squadra due armi fondamentali, quelle stesse che l’anno scorso l’avevano resa riconoscibile e competitiva. Vanoli lo sa: il rilancio della Fiorentina passa anche e soprattutto dalla rinascita di loro.

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