Dagli Usa, Rocco Commisso interviene a gamba tesa sulle voci che da settimane, soprattutto dopo la crisi nerissima che ha coinvolto la Fiorentina, riempiono social e trasmissioni sportive. L’ultimo in ordine di tempo a rilanciare il possibile cambio di proprietà viola era stato Massimo Brambati, l’ex calciatore e oggi intermediario di mercato che aveva fatto riferimento a un possibile contatto con Armani: «Ero a New York — ha raccontato e Netweek Calcio Show — con il presidente della Giorgio Armani, dell’Olimpia e della Fondazione Giorgio Armani, ed è arrivata una telefonata, perché mi hanno chiesto di chiedere a questa persona se fosse interessata alla Fiorentina, poiché la Fiorentina è ufficialmente in vendita».
Un’indiscrezione che non ha trovato alcun fondamento nel mondo Armani (già proprietario della squadra di basket e da poco orfano del patron Giorgio) e come detto rispedita al mittente dallo stesso Commisso: «Non è possibile che nei momenti di difficoltà — dice ancora Commisso — tornino ad affiorare queste falsità quando, invece, ci sarebbe bisogno di unità, compattezza e coesione tra tutto l’ambiente, squadra, club, città e tifosi. Siamo ripartiti da pochi giorni con un nuovo assetto tecnico (Vanoli, ndr ), lasciamo il tempo di lavorare alle persone che hanno la mia fiducia a cominciare da Alessandro (Ferrari) fino a tutte le altre persone che sono presenti nel nostro club. Ripeto la Fiorentina non è stata messa in vendita e non è in vendita». Avanti con Commisso dunque. Anche se i problemi restano. La Fiorentina è ultima e il presidente è lontano. L’ultima sua volta a Firenze — anche per questioni di salute, visto che il 76enne patron è stato operato alla schiena — è vecchia di un anno. In queste settimane l’a.d. viola Mark Stephan è venuto in Italia per seguire da vicino le intricate vicende viola, ma la lontananza della proprietà pesa. Nessuno, né Commisso, né i suoi manager, ha commentato le dimissioni del d.s. Pradé, l’esonero di Pioli, né tanto meno gli ultimi caotici giorni post Lecce. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
