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Alla scoperta di Vanoli: dal suo 3-5-2 alla forte personalità che ha fatto infuriare Cairo

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Alla scoperta di Vanoli: dal suo 3-5-2 alla forte personalità che ha fatto infuriare Cairo

Andrea Pagni

7 Novembre · 11:23

Aggiornamento: 7 Novembre 2025 · 11:40

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Paolo Vanoli è arrivato al Viola Park e sarà lui a dirigere l’allenamento della Fiorentina nel pomeriggio. Inizia quindi l’era Vanoli a Firenze che avrà il compito non semplice di risollevare umori e classifica di una squadra alla sbando. Vanoli ha iniziato come staff tecnico della federazione, facendo da collaboratore in varie nazionali compresa la prima con Ventura. Nel 2016 ha allenato l’Italia U19 all’europeo di categoria arrivando secondo e finendo con il rassegnare le dimissioni.

Entra così nello staff tecnico di Antonio Conte e lo segue sia al Chelsea che all’Inter curando nel particolare la fase difensiva dei club. Quando Conte lascia l’Inter Vanoli decide di mettersi in proprio. Nel 2021 diventa l’allenatore dello Spartak Mosca, club in cui vince una coppa di Russia. A fine anno lascia per lo scoppio della guerra in Ucraina. Il 7 novembre 2022 diventa l’allenatore del Venezia in B, squadra che si trovava penultima con 9 punti in 12 partite. Con il Venezia Vanoli raccoglierà 40 punti in 26 partite e da penultima andrà ai play-off, non centrando però la promozione in Serie A. Promozione centrata l’anno dopo sempre ai play-off dopo il 3° posto in campionato.

Infine l’esperienza al Torino dello scorso anno. 11° posto finale con 44 punti figli di 10 vittorie, 14 pareggi e altrettante sconfitte. Il Toro di Vanoli era partito fortissimo, giocando un calcio a tratti spettacolare con 11 punti nelle prime 5 giornate. Poi la cessione nell’ultimo giorno di mercato di Bellanova e soprattutto l’infortunio di Zapata hanno fatto sprofondare il club. Vanoli si è ritrovato di fatto a fare i conti con un club senza attaccanti centrali per tutta la stagione. Raccogliendo 5 punti nelle 10 giornate successive all’infortunio di Zapata. Poi ha messo apposto la squadra arrivando ad una salvezza tranquilla con diverse giornate d’anticipo. Da lì la squadra ha tirato i remi in barca raccogliendo solo 4 punti nelle ultime 7.

Vanoli è calcisticamente un figlio di Antonio Conte. Infatti il modulo che predilige di più è il 3-5-2, anche se non è un dogmatico e nel corso delle sue esperienze quando lo ha ritenuto opportuno ha schierato la difesa a 4. A Torino dopo l’infortunio di Zapata è passato al 4-2-3-1. Adattandosi molto alla situazione e alle caratteristiche dei calciatori presenti in rosa, cercando di tirare fuori il massimo da ognuno di loro.

Le sue squadre hanno sempre avuto ottimi numeri offensivi, il suo Venezia era il miglior attacco della Serie B. Anche al Toro fintanto che ha avuto Zapata i numeri offensivi erano buoni con 12 goal in 7 partite. Una proiezione di 65 reti a fine anno. Dal punto di vista del gioco per Vanoli è fondamentale avere il riferimento offensivo in avanti. Fortunatamente la Fiorentina ne ha 3. Lo scorso anno il Torino attaccava soprattutto per vie centrali, sia partendo dal basso che cercando di sfruttare i lanci di Milinkovic Savic su Zapata. Con i 3 centrocampisti molto mobili e senza posizione fisse in fase di possesso per portare molti uomini vicino alla punta in fase di rifinitura. Con una squadra cos’ molto abile anche nell’eludere la pressione avversaria, forse il più grande difetto oggi della Fiorentina.

In fase difensiva le sue squadre sono molto intense ed aggressive. Non pressa sempre a uomo ma le sue squadre mettono comunque in campo un pressing organizzato, ma non altissimo. Lo scorso anno Torino e Fiorentina avevano numeri uguali per PPDA, dato che misura la quantità di passaggi dell’avversario prima che si inizi l’azione difensiva. Entrambe le squadre infatti si abbassavano e si riorganizzavano prima di iniziare a pressare. Anche se il Toro poi una volta iniziata la fase d pressione andava con grande pressione.

Dal punto di vista caratteriale Vanoli è un vero e proprio martello. Caratteristica in cui somiglia molto ad Antonio Conte. Entrambi infatti sono dei grandi lavoratori e vivono le partite in maniera molto intensa. Vanoli stesso ha ammesso lo scorso anno di vergognarsi alle volte di come si comporta sia durante gli allenamenti che le partite. Non ha sicuramente un carattere mite o rufiano, anzi ha perso il posto a Torino proprio perché ha criticato più volte la gestone di Cairo. Si infuriò infatti quando nell’ultimo giorno di mercato il club scelse di cedere Bellanova a sua insaputa e senza reinvestire. Vanoli in conferenza stampa disse chiaramente:

“Quando una società mi vende un giocatore all’insaputa non vado a cercare spiegazioni. Le spiegazioni sono solo giustificazioni. Al presidente l’ho detto in faccia. Paolo Vanoli non batte i pugni ma dice le cose in faccia.” In un altra conferenza stampa aggiunse: “Credo che nel calcio dove non arrivano i soldi devono arrivare le idee.”

Anche per questo lato del suo carattere i tifosi del Torino sono rimasti molto affezionati a lui e non hanno preso per niente bene la scelta di Cairo di esonerarlo. Ad entusiasmare gli animi dei tifosi granata non solo il lavoro del campo sul tecnico, buono visto lo scarso materiale a disposizione,  ma anche la sua forte personalità. Vanoli ha un alta considerazione di se e per questo probabilmente ha accettato la Fiorentina anche con una situazione contrattuale non particolarmente remunerativa. Vanoli vede nella Fiorentina la grande possibilità per fare il salto in carriera. Arriva dunque con tante motivazioni e con il fuoco dentro. Una cosa è certa da oggi pomeriggio inizierà  a martellare i suoi calciatori

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