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Nazione: “Impossibile fissare una data di rientro di Kean: dipende da come risponde la caviglia”

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Nazione: “Impossibile fissare una data di rientro di Kean: dipende da come risponde la caviglia”

Redazione

14 Ottobre · 08:26

Aggiornamento: 14 Ottobre 2025 · 08:27

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Già domenica l’attaccante camminava discretamente

Moise Kean ha lasciato ieri il ritiro della Nazionale. La notizia è arrivata in tarda mattinata da Udine, dove l’attaccante era rimasto per sottoporsi alla risonanza magnetica dopo l’infortunio alla caviglia destra riportato sabato con l’Estonia. L’esame ha escluso danni seri, ma ha confermato l’impossibilità per l’attaccante di rendersi disponibile per la sfida di questa sera contro Israele. Il primo timore dello staff medico azzurro, in realtà, era stato pesante: possibile interessamento del perone, visto che Kean non riusciva nemmeno ad appoggiare il piede a terra. Gli accertamenti tra domenica e lunedì hanno fortunatamente smentito l’ipotesi più grave: nessun coinvolgimento osseo e nessuna lesione importante ai legamenti.

La distorsione , però, c’è e non va sottovalutata. Per questo, in accordo con lo staff sanitario della Nazionale, Kean ha lasciato il gruppo e nel pomeriggio di ieri ha fatto ritorno al Viola Park, dove ha iniziato immediatamente le terapie. Al momento è impossibile fissare una data di rientro: molto dipenderà dalla risposta della caviglia nei prossimi giorni. Quel che è certo è che l’attaccante non sarà disponibile per la gara di domenica contro il Milan. E, a dirla tutta, resta pure in forte dubbio la sfida del 23 novembre con il Rapid Vienna in Conference: per decidere, servirà attendere l’evoluzione dell’infortunio.

Piccoli segnali positivi, però, non mancano: già domenica Kean camminava discretamente, senza dolore né gonfiore. Intanto il giocatore non ha perso lo spirito combattivo, visto che sui social ha pubblicato una foto con la maglia dell’Italia e una frase dal sapore di promessa: «Nessuno può fermare ciò che Dio vuole fare della tua vita. Tornerò molto presto, forza azzurri». Nessun vittimismo, nessuna paura. Solo tanta voglia di tornare. E presto. Lo riporta La Nazione.

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