La Fiorentina inaugura la Conference con una vittoria utile più al morale che al gioco. Il 2-0 sul Sigma Olomouc porta le firme di Piccoli, al primo gol in maglia viola, e di Ndour, autore di un gran destro nel recupero. Nonostante la vittoria, la squadra continua a mostrare limiti evidenti: ritmo basso, poche idee offensive e troppi errori gratuiti che hanno permesso ai cechi di rendersi pericolosi. Il successo arriva in un momento delicato, con i tifosi delusi dal rendimento in campionato (solo tre punti in cinque partite) e con l’arrivo imminente della Roma al Franchi, appuntamento che servirà a misurare la reale condizione della squadra di Pioli.
Il tecnico sceglie un turnover ridotto, confermando la difesa titolare e cambiando quattro uomini rispetto al match di Pisa. La partita però inizia con le stesse difficoltà viste in campionato: la Fiorentina fatica a costruire, rischia al 19′ sul tiro di Tkac neutralizzato da De Gea, e subisce un paio di occasioni consecutive del Sigma. Poi, improvvisamente, arriva la scintilla: Ndour lancia Piccoli in campo aperto e l’attaccante firma il vantaggio con freddezza. Quel gol dà coraggio ai viola che, fino all’intervallo, riescono a creare qualche occasione in più, come la traversa di Ranieri e la rete annullata a Dodò per fuorigioco.
Nella ripresa, però, i progressi non si vedono. La Fiorentina resta macchinosa, incapace di sviluppare azioni fluide, e ancora una volta è De Gea a evitare guai opponendosi a Kostadinov. Pioli prova a cambiare volto con l’ingresso di Fazzini e Gudmundsson, disegnando un doppio trequartista alle spalle di Piccoli, ma il gioco resta confuso e spezzettato. Solo nel recupero arriva il lampo finale di Ndour, che con un destro spettacolare chiude i conti e fissa il 2-0. Tre punti, dunque, che pesano più per ridare fiducia che per la qualità della prestazione, ancora lontana dagli standard richiesti. Lo scrive il Corriere dello Sport.