L’allenatore della Fiorentina Stefano Pioli è intervenuto in conferenza stampa per presentare Fiorentina-Pisa, queste le sue parole:
“Io in sala stampa ho detto su Lamptey ho detto quello che mi avevano riferito, le manovre di Pengue e Mariani sul ginocchio erano negative ma poi in artroscopia si è notato un legamento che non teneva e l’abbiamo dovuto operare. Mi dispiace molto perché un esordio così è brutto. Ha delle belle caratteristiche è dispiaciuto ma tranquillo. Fabregas sapeva del mio cambio di formazione? non lo so è così al Milan e così sempre che gli altri vengono a sapere tutto. Ma non credo che Fabregas abbia vinto per questo.”
“Non sono contento ma sto bene, la Fiorentina è nostra. Non posso essere contento dei risultati, che non abbiamo vinto una partita. Sono molto concentrato nel dare le soluzioni migliori alla squadra. L’inizio non è quello che volevamo, 60 giorni fa avevamo dei sogni e delle ambizioni, per far vedere la luce a questi sogni dobbiamo lavorare veramente tanto. Ma è quello che sto vedendo nella squadra. Sicuro che mi confronto con la squadra, ho le mie idee e cerco di passarle ai giocatori con chiarezza. Ma mi confronto con loro nel modo più assoluto. Non manca tanto per vedere la Fiorentina ma quella è la differenza che c’è. Ci siamo dati delle priorità e ci aspettiamo dei miglioramenti.”
“Sto dando spazio a tutti ma io faccio le scelte per quello che vedo negli allenamenti e per l’avversario. Poi i giocatori sono convinti che le scelte le faccio io, ma le faccio sulle loro prestazioni. Cerco di schierare la migliore squadra per vincere le partite. I leader sono sempre sul pezzo e disponibili, stanno mettendo a disposizione tutto quello che hanno.”
“In tanti non stanno giocando bene, la crescita della squadra passa dalla crescita dei singoli. Dobbiamo crescere come collettivo ma anche come singoli. Se i singoli giocano meglio gioca meglio anche la squadra.”
“Spero che tutti noi possiamo dare quella scintilla che serve per vincere la partita. Le vittorie ti danno fiducia, autostima e creano un ambiente positivo. Sappiamo l’importanza della partita, sappiamo della classifica e sappiamo del derby. Non siamo questa classifica ma dobbiamo dimostrarlo, dobbiamo parlare poco. Io sono qui solo perché devo. Noi vogliamo vincere”
“Il periodo di rodaggio è finito, sono 70 giorni che giochiamo insieme. Le idee di gioco e i principi sono chiari. Fate troppa differenza se a 4 o a 3 ma non sono queste le nostre difficoltà. Kean ha giocato bene da solista ma un allenatore fa certe scelte per diversi ragioni. Kean non è un problema in questo momento, vedremo delle scelte domenica. La priorità adesso è migliorare con la palla e manovrare di più. Se gli attaccanti toccano più palloni posso fare meglio”
“Ultimi per tiri in porta significa che abbiamo difficoltà a manovrare. Il vestito non è ancora quello più giusto possibile, stiamo lavorando velocemente per sviluppare le fasi di gioco, ci sono delle situazioni che vanno migliorate. Io non dico che è sbagliato a priori andare sull’attaccante. Sono gli avversari che dicono dove attaccare, se non vengono a pressarti in parità numerica hai l’opportunità di costruire diversamente. Con il Como abbiamo lanciato troppo su, ci siamo allungati e abbiamo perso le distanze. Ma sono le letture che devi fare durante la partita. Con il Como abbiamo dimostrato uno spartito chiaro. Magari Domenica sarà completamente diverso.”
“Dodò sicuramente può fare l’esterno a centrocampo, Comuzzo può fare anche il terzino. Ma dipende dall’avversario. Ci sono troppe differenze con il Milan. Quell’anno dopo il 5-0 con l’Atalanta ci fu lo sosta, arrivò Ibra. Adesso non dico più che abbiamo lavorato bene. Adesso dico che conta Domenica. Io sono sempre per giocare bene ma ci sono certe sfide in cui conta il cuore e la lotta. Bisogna saperle preparare nella testa e nel cuore.”
“Per crescere e migliorare devi sbagliare per poi correggere. Abbiamo fatto degli errori e sono sicuro che alzaremo il livello. Non manca tanto, ho delle buonissime sensazioni. Bisogna credere e lottare per quello che si fa e poi dimostrare sul campo per ottenere i risultati migliori. Tutti Fiorentina che incontro per strada mi rispetta e mi incita. Poi non sono contenti sono critici e sono polemici. Ma lo sappiamo è non è un problema. Tocca a noi meritare gli applausi, dobbiamo fare di più.”
