Un bel risultato, che testimonia come in teoria (sarà poi il campo a parlare) si possa alzare l’asticella in modo sostenibile. Per riuscirci, la Fiorentina ha puntato sul mercato italiano (1’85,3% dei 93 milioni investiti) e soprattutto (il 54,5%) su calciatori italiani. Ragazzi di prospettiva e di valore (vedi Fazzini e in particolare Piccoli) ma con ingaggi abbordabili. Non solo.
I viola infatti sono il club con più giocatori (7) provenienti dal vivaio in rosa (Ranieri, Lezzerini, Comuzzo, Fortini, Kouadio, Braschi e Martinelli), al pari di Sassuolo e Cremonese. Certo, il saldo negativo (-60 e spiccioli tra acquisti e cessioni) non piace a nessuno e per questo la proposta dell’Al Hilal per Comuzzo sarebbe stata accettata e per lo stesso motivo si è aspettato fino all’ultimo prima di arrendersi al prestito per Beltran. Il d.s. Pradè e il d.g. Ferrari insomma (forse mai così coinvolto anche nelle trattative) non avranno centrato il 100% dei loro obiettivi ma hanno posto basi positive solide) sulle quali costruire. L’importante adesso sarebbe salire un altro gradino (passando almeno all’Europa League) e avere il prima possibile la piena agibilità del Franchi. Lo riporta il Corriere Fiorentino.