Ancora otto giorni di validità e poi il valore di Kean non sarà più quello dei 52 milioni scritto sul contratto l’estate scorsa. Ma l’attaccante anche una volta scaduta la clausola, potrebbe rimanere al centro del mercato e soprattutto al centro di proposte economiche più pesanti e più vicine al valore reale del suo cartellino. Insomma, chi oggi potrebbe avere difficoltà a spendere sull’unghia 52 milioni, al contrario e paradossalmente, fra qualche settimana potrebbe spenderne addirittura di più perché magari (dopo aver ceduto pezzi da novanta, vedi Osimhen nel caso del Napoli o Theo in quello del Milan) avrà in cassaforte la disponibilità economica pronta e concreta per partecipare a un’asta per Moise. Vedremo.
Il Napoli dice di provarci, ma è appunto ostaggio della posizione di Osimhen. Il Milan che sembrava più defilato si dice pronto a riaccendere l’interesse per l’attaccante viola, ma questa pare più una tattica per scardinare le pretese della Juve per Vlahovic che poi è il centravanti che vorrebbe Allegri. L’Inter? Marotta un messaggino nella direzione del bomber l’ha lanciato ma con una convinzione a singhiozzo. Semmai, resta da monitorare con maggiore attenzione quello che potrebbe fare il Manchester United che ha certamente Moise nel mirino e potrebbe decidere di presentarsi a Firenze allo sprint dello scadere della clausola, magari dopo aver più che sondato il terreno, aver un’intesa di massima con il giocatore. E qui ecco che il discorso torna su Moise. Clausola o non clausola e quindi entro il 15 luglio o anche dopo, a fare la differenza sulla situazione sarà il diretto interessato. Il suo sì o il suo no a una proposta contrattuale che lo porterebbe lontano da Firenze sarà l’unico, vero e decisivo, atto per sbloccare o chiudere la situazione. Con la conseguenza, scontata nel caso di rifiuto a lasciare la Fiorentina, di una ridiscussione del contratto attuale e del peso dell’ingaggio. Lo riporta La Nazione.