Il destino europeo della Champions e dell’Europa League dipende ancora dai risultati di Juventus e Roma. Al momento, il sesto posto in classifica garantisce solo l’accesso alla Conference League. L’ipotesi di restare fuori da tutte le competizioni continentali è uno scenario da evitare. La Lazio, insieme a Baroni, è chiamata all’ultimo sforzo: basterà un pareggio contro il Lecce per assicurarsi la Conference, ma l’obiettivo è vincere per restare in corsa per qualcosa di più. Tutto il resto si chiarirà al termine del campionato. Così scrive Il Corriere dello Sport analizzando la situazione della Lazio, che con il suo risultato può determinare anche il futuro europeo della Fiorentina. Infatti, se i biancocelesti conquistano almeno un punto, i viola non avrebbero più la possibilità di salire al sesto posto e dunque di qualificarsi alla Conference League.
Partenza anticipata per la Lazio
Qualsiasi sarà la qualificazione europea della Lazio, porterà a nove il numero di partecipazioni consecutive nelle competizioni UEFA. Negli ultimi otto anni, la squadra ha preso parte per sei volte all’Europa League e in due occasioni alla Champions League (nelle stagioni 2019-20 e 2022-23). L’attuale gruppo biancoceleste è il frutto di un percorso di rinnovamento: si tratta del secondo anno del progetto triennale lanciato nell’estate 2024, con l’ambizione di compiere un salto di qualità. Se sarà Conference, l’ingresso sarà diretto agli spareggi, evitando i primi tre turni preliminari. Le gare sono previste per il 21 e il 28 agosto, rispettivamente prima e dopo l’inizio del campionato, fissato per il weekend del 23-24 agosto. Questo comporterebbe una partenza stagionale in Europa, seguita subito dopo dalla Serie A.
I conti della Conference
Il presidente Lotito punta molto sull’immagine internazionale del club e sui guadagni che ne derivano. L’Uefa ha stanziato 285 milioni di euro l’anno per il triennio corrente della Conference League, 50 milioni in più rispetto all’edizione precedente. Le 36 squadre che raggiungeranno la fase a gironi riceveranno 3,17 milioni di euro, suddivisi in un’anticipo di 3,05 milioni e un saldo finale di 120.000 euro. A questi si aggiungono premi partita: 400.000 euro per ogni vittoria e 133.000 per ciascun pareggio.
Al termine della fase a gironi, le squadre riceveranno ulteriori premi legati alla posizione finale in classifica, con quote che vanno da 28.000 euro (per il punteggio più basso) a 36 quote per quello più alto. Le prime otto classificate accederanno direttamente agli ottavi di finale e riceveranno 400.000 euro in più, mentre le squadre dalla nona alla sedicesima posizione incasseranno 200.000 euro e dovranno affrontare un turno di spareggio.
Ulteriori ricompense sono previste per i passaggi del turno: 200.000 euro per l’accesso agli spareggi degli ottavi, 800.000 per gli ottavi, 1,3 milioni per i quarti, 2,5 milioni per le semifinali, 4 milioni per l’accesso alla finale e 3 milioni per chi alzerà il trofeo. A tutto ciò si aggiungono anche le quote relative al market pool e al ranking storico del club, che rappresentano una terza modalità di distribuzione dei fondi, basata sui diritti televisivi.