Unità di squadra e di idee, correzioni di alcune storture iniziali riuscite, entusiasmo subentrato ai dubbi estivi. Così la Fiorentina di Palladino sta andando oltre le previsioni, è sbocciata ad ottobre e spazzato via i mugugni di tifosi e addetti ai lavori. Il passaggio alla difesa a quattro non può essere l’unica spiegazione rispetto allo 0-0 di Venezia o alla sofferta qualificazione in Conference.
Palladino ha saputo dare elasticità in campo ai suoi giocatori, si diverte a giocare e segnare, sa vincere anche con una formazione “base” rivisitata come a Genova e sta mostrando una grande crescita dei nuovi acquisti De Gea, Gosens, Kean, Colpani, Bove e Adli.
Così la Fiorentina si è inserita in zona Champions, riuscendo a mettersi davanti a chi la Champions la sta giocando come Juve, Milan e Bologna. A ottobre sei vittorie su sei gare, 20 gol fatti e solo 4 subiti: cifre inequivocabili che demarcano come i viola non abbiano le falle difensive della Juventus di Motta o i casi spinosi come quello di Leao, pur avendo relegato capitan Biraghi in panchina. Palladino ha saputo trasformare le critiche in elogi, e se è vero che nulla è deciso dopo 10 giornate, il numero dei turni già disputati impone comunque una riflessione. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.