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Nazione: “Fiorentina, dalla crisi al sogno Champions. Palladino così ha cambiato tutto”

Firenze, Stadio Artemio Franchi, 06.10.2024, Fiorentina-Milan, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

Nazione: “Fiorentina, dalla crisi al sogno Champions. Palladino così ha cambiato tutto”

Redazione

29 Ottobre · 09:31

Aggiornamento: 29 Ottobre 2024 · 09:31

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La Fiorentina adesso segna a raffica

Nello sguardo sereno e, perché no, diciamolo, assolutamente furbetto di Raffaele Palladino si legge perfettamente quello che sta accadendo alla Fiorentina. Alla sua Fiorentina. Gioca bene, perchè davvero il gioco viola è piacevole e tutto da gustare. Segna a raffica e i 15 gol nelle tre partite in otto giorni sono l’esatto certificato di garanzia. Corre verso l’altra classifica e può (giustamente) permettersi il lusso di sognare la Champions che verrà. 

Eppure… eppure, un mesetto fa tutto pareva diverso. Quasi compromesso. Ma Palladino, giura chi gli sta vicino, aveva comunque quello sguardo. Sereno e allo stesso tempo furbetto. La ragione l’ha rivelata lui stesso, l’altra sera, dopo la goleada-show alla Roma. «Ero sicuro che saremmo arrivati. Vedevo i ragazzi in allenamento e sapevo che avrebbero raggiunto questo», la sottolineatura del tecnico, con evidente orgoglio.

E allora vediamo dove Palladino si è inventato questa Fiorentina bella, prepotente e sognatrice. La difesa. Non era facile rinnegare il modulo a tre, ma lui lo ha fatto. Niente ‘talebanismi’ tattici, ma tanta duttilità. Accompagnata anche da una scelta affatto facile: strappare Gosens dalla mediana offensiva e per farlo partire da dietro. Dal basso. Ci volevano decisionismo e personalità per convertire Gosens.

Quel jolly in rosa. Punto secondo: Palladino ha studiato Bove (anche se lo conosceva tutto sommato bene) sul campo e ha capito e deciso che un giocatore con le sue doti non può essere imbrigliato in una posizione obbligata. E allora perché non farlo partire come esterno alto ma con la licenza di poter andare poi ovunque? Ecco così sfruttata la genialità di Bove che tatticamente lo vedi sì in linea con Beltran e Colpani, ma poi sa diventare uomo in più nella fase di copertura e uomo in più anche in quella di finalizzazione. Mossa decisiva.

A proposito di Beltran. Palladino forse ci credeva davvero o forse bluffava quando disse che Lucas era la prima alternativa a Kean. Perché è proprio con l’argentino che il tecnico ha firmato un altro miracolo viola. E lo ha fatto nella freddezza a suo modo comunque drammatica nel giorno in cui ha riperso Gudmundsson. Beltran è un ottimo ‘sottopunta’. Un giocatore capace di ragionare (a testa alta) con il pallone al piede e di far ragionare la manovra d’attacco della Fiorentina. Spinge ma soprattutto crea spazi, fa sfilacciare il gioco agli avversari, non dà punti di riferimenti.

Il timbro su Kean . E qui Palladino gioca e ha giocato facile. Perché? Moise era l’attaccante che lui voleva. Che ha chiesto alla Fiorentina al momento di accettare di sederne sulla panchina. Kean era il centravanti, potente e geniale, che Palladino avrebbe voluto allenare e avere a disposizione per far correre la sua Fiorentina. Farla correre forte. Proprio come in queste ore. In questi giorni. In queste settimane. Lo sguardo attento e concentrato di Raffaele Palladino racconta le motivazioni e le ambizioni del tecnico della Fiorentina. Dalle sue scelte e dalla sue idee tattiche è nata una squadra che gioca bene, diverte e ha messo in fila ottimi risultati. Lo scrive La Nazione. 

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