
Intervenuto ai microfoni di Lady Radio, Alberto Polverosi, ha così parlato dei temi caldi in casa Fiorentina, dopo la vittoria per 1-0 contro l’Hellas Verona. Di seguito le sue parole: “I sei cambi dopo Budapest non hanno prodotto energia, né tanto meno gioco. Il Verona ha dominato il primo tempo e se alla fine ha lasciato tutti i punti al Franchi deve preoccuparsi non poco, è impossibile perdere una partita così se non per gli errori, tanti davvero, in zona-gol mischiati alle prodezze del portiere avversario. Nella Fiorentina non ha funzionato la coppia d’attacco Beltran-Nzola, per la prima volta titolari insieme. Non ha funzionato la coppia di mediani formata da Mandragora e Maxime Lopez che la squadra non riconosce come primo riferimento: l’ex Sassuolo sembra ancora oggi un corpo estraneo e la differenza con Arthur, entrato nel secondo tempo, è sembrata fin troppo evidente. Ma soprattutto non hanno funzionato le ali”.
Poi ha proseguito parlando della prova di Jonathan Ikoné: “La partita di Ikoné è stata un inno all’errore, all’involuzione, al non gioco, simile a quella di Budapest. Sono due anni che il francese è a Firenze e si ricordano sì e no 3-4 partite in cui ha mostrato qualcosa di interessante, ma evidentemente Italiano vede in quel giocatore qualcosa che sfugge a tutti. Quasi lo stesso discorso si potrebbe fare per Sottil e poi per Kouame che ha preso il suo posto nel secondo tempo”.