La Fondazione Nervi è scettica sul restyling dell’Artemio Franchi. I progettisti di Arup hanno aperto alla possibilità di giocare a cantieri aperti e destinare i lavori più ingenti alle fasi estive col campionato fermo. È chiaro però che questa strada sembra decisamente inattuabile. L’abbassamento e la traslazione di 4 metri del campo da gioco verso la tribuna coperta necessitano di un lavoro ingente, durata di due mesi. E anche l’impatto di un lavoro di costruzione di un nuovo stadio integrabile con il vecchio è diverso rispetto al demolire e ricostruire che ha consentito ad Atalanta e Udinese di continuare a giocare. La Fiorentina vuol capire anche l’eventuale capienza: un Franchi aperto per 20mila spettatori, la media stagionale di abbonati viola pre Covid, è un conto, diversi 5mila spettatori. Nella seconda ipotesi i viola potrebbero giocare a Empoli, anche se la capienza complessiva del Castellani è di 16mila spettatori, oppure a Perugia, come tanti anni fa. Ancora più complicato il discorso se la Fiorentina dovesse svolgere competizioni europee: l’unico stadio nelle vicinanze degno di nota per l’Europa sarebbe il Mapei Stadium di Reggio Emilia. Lo scrive Repubblica.
Monti: “Grande crescita di Igor, è indispensabile. Dispiace vedere il talento di Quarta in panchina”