Ecco l’articolo della Nazione a firma di Riccardo Galli su Kalinic:
Sì nascondono tutti. Inevitabile quando sul tavolo ballano pacchetti di milioni. Si nasconde la Fiorentina con Corvino e Freitas che continuano a ripetere che non ci sono proposte concrete e decisive per il futuro di Kalinic. Ma si nasconde anche l’attaccante croato che fa circolare uno stato d’animo fra il confuso e l’indeciso, ma non può non pensare che in caso del sì ai cinesi la sua carriera e la sua vita diventerebbe davvero un’altra.
E poi, in questo gioco a nascondino dell’affare Kalinic, ci sono altre figure, impalpabili forse, ma sicuramente determinanti per trasformare i tavoloni dei sondaggi in qualcosa di molto più concreto. Il manager del giocatore, Erceg, ad esempio, ma sopratutto Davide Lippi, che in Cina ha già fatto arrivare Cannavaro in versione allenatore e Fali Ramadani, che avrà una supervisione con potere assoluto sul buon andamento della trattativa.
Tutto questo per riassumere il fatto che la giornata di ieri è stata tutto sommato una giornata transitoria, fino al vertice milanese iniziato in tarda serata, mentre quella di oggi potrebbe essere una 24 ore piuttosto intensa. Vedremo.
Le sensazioni, al di là dei silenzi, dei segreti e dei depistaggi (tutti atteggiamenti legittimi), vogliono il Tianjin Quanjian ormai pronto a formalizzare quella che in gergo si chiama ultima offerta. Quella del prendere o lasciare. Il balletto delle cifre è importante, ma sembra da qualche giorno sufficientemente chiaro: la prima proposta cinese (38 milioni) è lievitata a 40 milioni e resta quindi distante dal valore della clausola rescissoria (50), ma il lavoro della Fiorentina – o meglio degli intermediari dell’affare, Lippi junior e Fali Ramadani –, starebbe spingendo la trattativa nella direzione di 40 milioni più bonus (quindi circa 45 milioni) che probabilmente convincerà Della Valle a mettere la firma sul trasferimento dell’attaccante in Cina.
Come si capisce, la volontà di Kalinic (ma come si fa a dire no a una proposta annuale che oscilla fra i 10 e i 12 milioni?) è naturalmente l’ultimo degli ostacoli da affrontare. Il giocatore, d’altra parte, è stato il primo ad entrare in contatto con emissari del club cinese e quindi a conoscere l’entità dell’affare. In ogni caso, in presenza di una clausola rescissoria (anche se alla fine parzialmente ridotta dopo l’ok di Della Valle), il giocatore è consapevole di avere solo un minimo diritto per poter mandare in fumo l’operazione.