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Viti: “Mio babbo aveva i brividi. Pazzini l’idolo. Pioli ci ha scritto da quanti giorni non si vince un trofeo”

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Viti: “Mio babbo aveva i brividi. Pazzini l’idolo. Pioli ci ha scritto da quanti giorni non si vince un trofeo”

Redazione

22 Luglio · 12:21

Aggiornamento: 22 Luglio 2025 · 12:21

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Mattia Viti è stato presentato al Viola Park come nuovo acquisto della Fiorentina, queste le parole del difensore classe 2002:

“Per me è motivo di orgoglio e vanto essere alla Fiorentina, il mio babbo aveva i brividi quando ho firmato, fa solo piacere. Pioli ci fa essere compatti, cerchiamo di fare tutto quello che ci chiede il mister. Io i tappi dalle orecchie non li ho mai tolti, me li ha regalati il mio procuratore quando ho esordito, non li voglio togliere, vengo da 2 retrocessioni, lo so bene ma qui mi sento a casa e ci sono tutti i presupposti per fare bene.

Non c’è mai stato nulla in passato con la Fiorentina, mi ispiro a chi ha fatto bene qui come Milenkovic ma oggi mi sta accogliendo bene anche Ranieri, un ragazzo eccezionale, più lo conosci e più ti accorgi di quanto sia prezioso. Empoli è una parte fondamentale della mia vita, è una parantesi che non voglio dimenticare, è il frutto di quello che sono ora. A Nizza non ho avuto continuità ma ho conosciuto un calcio diverso, ho giocato l’Europa, a livello umano ho incontrato persone splendide.

Il mio ruolo? Gioco dove mi viene chiesto, ho giocato al centro ma anche a sinistra, per me nessun problema. Il primo giorno Pioli ci ha scritto da quanti giorni qui non si alza un trofeo, vogliamo sognare in grande in Conference ma provarci anche per la Champions. Non mi piace perdere, se in allenamento perdo rosico tanto, quest’anno voglio vincere il più possibile.

Con mio padre e mio nonno ogni settimana guardavamo sempre la partita della Fiorentina, i miei idoli da bambino sono stati Frey e Pazzini, sono cresciuto con i miei amici che mi chiamavano il Pazzo Pazzini e per questo sono sempre stato legato al numero 29. Appena sono arrivato al Viola Park, il mio posto nel parcheggio il numero 29, un segno del destino.

Con Fazzini abbiamo la differenza di un anno, lo scorso anno abbiamo legato tantissimo, eravamo sempre insieme e ci dicevano che eravamo inseparabili. Adesso gli leggi negli occhi la sua gioia nel vestire questa maglia.

Io dovevo tornare a Nizza i primi di luglio, quando sono uscite le prime voci sulla Fiorentina ho chiesto al mio procuratore se era tutto vero o se non c’era nulla di concreto. Mi ha risposto di si, gliel’ho subito detto alla mia famiglia, siamo rimasti calmi ma molto felici e orgogliosi della trattativa.”

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