La costruzione di un’identità tattica con la difesa a quattro, per l’attuale rosa della Fiorentina, passa inevitabilmente da una riflessione profonda sulle caratteristiche dei giocatori offensivi. L’assenza di veri esterni d’attacco limita le opzioni: moduli come il 4-3-3 o il 4-2-3-1 sulla carta si potrebbero usare, ma nella pratica richiederebbero troppi adattamenti. L’unica soluzione naturale prevederebbe Gudmundsson a sinistra, Kouamé a destra e Kean come riferimento centrale.
Per questo motivo, se l’obiettivo è creare catene laterali funzionali, il 4-4-2 appare il modulo più equilibrato.
Un’alternativa intrigante è il 4-3-2-1, modulo che elimina il problema degli esterni puri e concentra la qualità tra le linee. La coppia Gudmundsson–Fazzini dietro la punta e alle spalle dei due titolari si trovano solamente giocatori adattabili come Ndour, Sabiri, Richardson o Sohm.
Il tema centrale, in definitiva, non è la scelta numerica del modulo, ma la capacità di adattarlo ai giocatori realmente a disposizione. La Fiorentina può scegliere diverse strade. La chiave sarà riuscire a trovare la struttura che permetta di valorizzare i pochi specialisti e, al contempo, mascherare le carenze di un reparto offensivo non costruito per il gioco sulle fasce.
La scelta definitiva del sistema di gioco sarà importante anche per anticipare e capire le intenzioni della società sul mercato di gennaio, perché solo individuando un’idea tattica chiara si potrà intervenire in modo mirato sui reparti che necessitano davvero di rinforzi.
