Vigilia di Champions League in casa Atalanta con i nerazzurri attesi dalla delicata trasferta di Francoforte valida per la quinta giornata del maxi girone di Champions League.
In conferenza stampa per la Dea ha parlato l’attaccante italiano Gianluca Scamacca, autore del gol della bandiera nella sconfitta esterna contro il Napoli.
Ecco le parole del calciatore raccolte da Sky Sport sull’ultima sfida contro la squadra campione d’Italia:
“Credo che quella frazione di gioco sia stata cruciale, una vera e propria scintilla. Ci ha dato una spinta enorme perché, al di là del risultato, abbiamo ritrovato quella fluidità di manovra e quella cattiveria agonistica che, onestamente, ci mancavano da un po’ di tempo. Ma l’aspetto più importante è psicologico: abbiamo capito che noi ci siamo ancora. Abbiamo avuto la conferma che, giocando con quella intensità e quello spirito, possiamo tornare a essere l’Atalanta che tutti conoscono. È stata una presa di coscienza fondamentale”
Sul gol:
“È stata indubbiamente una bellissima emozione, un liberazione dopo mesi complicati. Tuttavia, se devo essere sincero, il mio pensiero non era rivolto alla gloria personale. Ci tenevo molto di più a lanciare un segnale forte ai miei compagni e a tutto l’ambiente: volevo dimostrare che io ci sono, che sono tornato e che ho una voglia matta di aiutare la squadra. Il gol è stato il modo migliore per dire “presente”.
Su Juric:
“Cosa non è funzionato? Non lo so e, ad essere onesto, non mi interessa nemmeno parlarne. Il passato è passato e non serve a nulla rimuginarci sopra. La nostra testa deve essere focalizzata esclusivamente sul presente, su quello che ci aspetta già domani in campo e sulle prossime sfide. Guardare indietro toglie solo energie preziose“.
Su Palladino:
“Il mister ha portato una ventata di aria fresca: ho visto subito grande entusiasmo e, soprattutto, ci ha trasmesso molta tranquillità. Ma la cosa fondamentale è che ci dà sicurezza, ed era esattamente ciò di cui avevamo bisogno in questo momento delicato. Abbiamo trovato un allenatore che confida ciecamente in noi e che ci fa sentire “al sicuro”, protetti e valorizzati. Questo approccio mentale è stato determinante fin dai primi giorni”.
