Nel corso degli anni la Fiorentina ha avuto rapporti di mercato molto frequenti con il Sassuolo, dando vita a operazioni spesso onerose per i viola e particolarmente vantaggiose per il club emiliano. L’asse tra Firenze e Reggio Emilia ha visto infatti diversi trasferimenti importanti: Alfred Duncan fu acquistato per circa 16 milioni, uno degli investimenti più alti dell’epoca recente; Kevin-Prince Boateng arrivò per 1 milione, diventando simbolicamente il primo acquisto dell’era Commisso; Pol Lirola fu pagato circa 12 milioni, mentre Maxime Lopez arrivò in prestito con diritto di riscatto, poi non esercitato. Operazioni che, nel complesso, hanno spesso lasciato alla Fiorentina un bilancio negativo: molti di questi giocatori sono stati poi rivenduti a cifre inferiori o persi a parametro zero, senza generare plusvalenze o ritorni tecnici adeguati rispetto all’investimento iniziale.
Il grande rimpianto resta Domenico Berardi, a lungo sognato dalla piazza viola e più volte avvicinato alla Fiorentina, ma mai concretamente acquistato. In uno dei momenti decisivi, la società scelse di investire su Ikoné anziché tentare l’operazione pesante che avrebbe potuto portare l’esterno neroverde a Firenze. Una scelta che con il senno di poi appare ancora più pesante, considerando il rendimento altalenante del francese e l’impatto che Berardi ha continuato ad avere con la maglia del Sassuolo. Per il club emiliano, invece, tutte le trattative concluse con la Fiorentina si sono rivelate affari eccellenti, sia dal punto di vista economico sia da quello della gestione dei propri asset, confermando la grande capacità del Sassuolo di valorizzare e monetizzare i propri giocatori.
