La positività di Cesare Prandelli al Covid-19 infatti, ha costretto il mister (e i suoi collaboratori) ad adeguarsi in fretta. Del resto il virus non guarda in faccia a nessuno e così, fin dalla giornata di mercoledì, Prandelli ha iniziato il suo personalissimo «smart working». Un lavoro che non può essere paragonato a quello normale ma che, grazie alla tecnologia, è comunque produttivo. Si parte in mattinata quando il mister, collegato con audio e video chiamate, si collega col suo staff (in primis col suo vice Gabriele Pin) per programmare la giornata. Nel frattempo, i giocatori, raggiungono gli spogliatoi ed è lì, sempre grazie ai collegamenti in conference call, che vengono accolti dal tecnico. Poi, tra campo e palestra, inizia il vero e proprio allenamento. Ieri mattina, tra l’altro, particolarmente intenso. Tra lavoro a secco e sul campo infatti, Pezzella e compagni hanno sudato per circa due ore.
Centoventi minuti di fatica sotto lo sguardo costante del mister che sta sì sul divano ma che, grazie a una serie di telecamere installate in diversi punti del centro sportivo (tribuna compresa) e a loro volta collegate via web ad una app, è come se fosse in tuta e scarpini, sul prato dei campini. Senza fischietto, va da sé, ma comunque pronto ad intervenire e a interrompere esercitazioni, schemi e partitelle per correggere gli errori o per spiegare meglio alcuni concetti. Con un piccolo handicap rispetto a tanti altri allenatori della Serie A.
Al momento infatti, la Fiorentina non può sfruttare i droni che già prima dello scoppio della pandemia erano diventati uno strumento di lavoro prezioso per (quasi) tutti gli allenatori. Famosi, per dire, quelli usati da Maurizio Sarri a Napoli dove, grazie a questi, studiava nei minimi dettagli i movimenti della linea difensiva. Lo stesso Pioli, durante il suo isolamento, ne ha fatto uso massiccio. Prandelli non può, e questo perché il centro sportivo Davide Astori si trova in un quartiere residenziale con abitazioni e, soprattutto, ha lo stadio vicino. Servirebbero autorizzazioni speciali che, al momento, il club ha scelto di non richiedere. Se non altro, col prossimo trsferimento a Bagno a Ripoli, questo problema sarà risolto. Chiuso l’allenamento poi, Prandelli riparla con i giocatori e, a fine giornata, oltre a confrontarsi ancora con i suoi collaboratori, riceve sul suo pc tutti i dati (raccolti tramite gps), buoni per analizzare l’intensità con la quale ha lavorato ogni singolo giocatore. Accade per gli allenamenti, e accadrà anche lunedì sera, in occasione del match col Genoa. Il mister guarderà il match in televisione, sarà costantemente collegato. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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