Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, ha risposto alle domande dei giornalisti in sala stampa. Queste le parole del dirigente viola:
“Ci siamo incontrati con Kean a Cagliari, nessuno ha mai pensato che 52 milioni potessero essere pochi, la decisione è solo la sua. Noi siamo contenti di lui, ma dipende ora solo da lui, sperando che lui ne tenga conto, la decisione dal 1 al 15 di luglio è solo la sua. Commisso è contentissimo di lui, noi ce l’abbiamo messa tutta. Il rapporto con De Gea è reciproco, noi abbiamo dato tanto a lui e viceversa, abbiamo l’opzione per il rinnovo di un anno fino al 31 maggio ma stiamo parlando per fargli 3 anni. Se non dovessimo trovare l’accordo entro il 31 maggio eserciteremo l’opzione.
Palladino aveva l’opzione da esercitare entro il 30 maggio, eravamo contenti del suo lavoro e abbiamo pensato fosse il momento giusto per farlo. Su Kean normale ci sia un piano B, siamo prigionieri di questa situazione, noi lo vediamo felice e per noi questo è importante. Lo penso ancora che abbiamo fatto un mercato lento perchè avevamo un inizio con avversari abbordabili. Le big fanno un mercato veloce perchè vanno sui top, noi facciamo un mercato in seconda battuta, non so se saremo pronti il giorno del ritiro ma qualcosina potremmo farla subito. Una base solida di 10 giocatori è tanta roba, aggiungeremo cose diverse, con Palladino abbiamo appuntamento la prossima settimana per entrare nel dettaglio. Noi siamo visti come un top club ma il Fair Play Finanziario non ci permette di avere grandi ingaggi.
La contestazione dei tifosi è stata una grande delusione, io cerco di fare il meglio, lo scorso anno mi sono assunto delle responsabilità come quella del centravanti e quest’anno l’abbiamo risolta. Mi ha fatto male la contestazione, altrimenti sarei un robot. L’insoddisfazione dei tifosi su Palladino dobbiamo saperla gestire, se avessimo raggiunto un’altra posizione sarebbe andata diversamente, idem nelle coppe.
Per quanto riguarda con Dodò, si sono altri due anni contratto, abbiamo fatto una nostra proposta e aspettiamo la sua risposta. Su Gudmundsson la prossima settimana capiremo con l’allenatore cosa fare, su di lui è ancora aperta una situazione che non si è chiusa, ne parleremo anche con il Genoa. Gosens e Fagioli sono stati riscattati, su Cataldi ne parleremo con il mister, su Adli non eserciteremo l’opzione, una decisione presa insieme con il calciatore. Il mio lavoro dovete giudicarlo voi e il presidente. Il mercato è lungo, non siamo costretti a vendere per forza ma bisogna vedere quello che porta il mercato. Un anno a Firenze vale come 7 in un’altra piazza, Palladino è un ragazzo molto determinato, ha una dote che piace a tutti, è un grande lavoratore, lavora dalle 8 del mattino alle 8 di sera e quest’anno gli sarà servito tanto. Il Bologna ha fatto una finale dopo 51 anni, l’allenatore li l’ha vinta e qui ne ha perse 3.
La situazione di Bove ci ha tolto tanto, certe situazioni ti rimangono addosso. Bove vuole tornare a giocare, noi lo aiuteremo in tutto e per tutto. Con Palladino abbiamo rinnovato per dargli forza, per far capire al gruppo che lui è il condottiero. Se avessimo vinto contro il Betis e non avessimo perso contro il Venezia saremmo stati una società pazzesca. Il mio lavoro è quello di stimolare e mettere pressione a tutti, ho sempre detto quello che pensavo. Le mie parole verso la squadra sono sempre stato di orgoglio. Se avessimo vinto contro il Venezia ci aprivamo la possibilità di andare in Champions, visti gli altri risultati non ci saremmo andati ugualmente, io non ho mai offeso ne detto qualcosa di sbagliato nei confronti delle persone. Non riscattiamo nè Colpani, nè Folorunsho e nè Zaniolo.
Kean non doveva mai essere messo in discussione, abbiamo pensato che con Zaniolo, Gudmundsson e Beltran di avere un reparto completo. Avevamo 24 giocatori, sono mancati un vice Dodò e un vice Kean, ma sono state considerazioni fatte insieme con il presidente. Su Comuzzo la scelta di tenerlo è stata del presidente, erano arrivati 30 milioni più bonus, adesso con il rinnovo le cose sono cambiate. Fortini lo portiamo dentro per la prossima estate. Su Martinelli dobbiamo decidere. Sarebbe bastato poco per fare meglio, ci sono state cose negative che ci hanno tolto qualcosa, la Coppa Italia l’ha vinta una squadra che è arrivata nona. Se fossimo andati in Europa League il mood sarebbe stato diverso. Fare la conference sarebbe stato diverso”