La fretta con la quale Claudio Ranieri è andato al Fuhlam, ci dice che avevamo ragione: il mister romano aveva una gran voglia di allenare, dopo il fallimento francese (Nantes) e la delusione inglese (Leicester). Meglio se in Italia, ma… stà a guardà r’capello. Ranieri, alla fine, ha scelto Londra (Fulham), seppur in fondo alla classifica. Del resto la scommessa di Parma nel 2007 significò la spinta verso Juve, Roma ed Inter. Fino ad arrivare alla favola Leicester, che gli ha regalato l’immortalità. E chissà che anche stavolta… Ma torniamo a noi, alle cose viola: Stefano Pioli, scansata l’insidia Ranieri, è chiamato ad un cambio di rotta, ad un’inversione di tendenza che renda allegria, entusiasmo, motivazione alla squadra. E sopratutto alla piazza. Ecco perchè titoliamo: Pioli, sorprendici!!! Siamo sinceri, la sostituzione di Pezzella può essere il primo indizio verso una normalità che, sinceramente, ci ha stancato. Logica vorrebbe: Milenkovic che da terzino passa centrale (al posto di Pezzella) accanto a Vitor Hugo. Laurini torna terzino destro (o Diks), con Ceccherini in panchina pronto a subentrare come primo cambio per la difesa. Ed invece, secondo la mentalità di Pioli, vedremo (con tutta probabilità) Milenkovic ancora terzino destro, Ceccherini centrale accanto a Vitor Hugo, ed Hancko come unico cambio a disposizione in panchina per la difesa. Massimo risultato (si augura Pioli) con il minimo sforzo. Così va la Fiorentina: meglio due feriti che un morto. Meglio due pareggi che una vittoria, quando invece una vittoria fa tre punti e due pareggi ne fanno due. Possibile che Stefano Pioli non sia capace di smazzare le carte, e tirare fuori un coniglio dal cilindro? Ma andiamo avanti…
BOLOGNA PROVA GENERALE PER LA JUVE: la trasferta di Bologna non vale solo tre punti (importantissimi, fondamentali), ma funge come prova generale per Fiorentina-Juventus, in programma sabato 1 dicembre 2018… alle 18. Che fa anche rima. Troneggia intanto il rebus capitano: chi prende la fascia di Pezzella? Andiamo per anzianità: vince Vitor Hugo con 27 anni e sei mesi, segue Cristiano Biraghi con 26 anni e due mesi (più la buona prova con la nazionale italiana, che non guasta…) Dopo di loro Jordan Veretout con 25 anni e nove mesi. Infine Marco Benassi, 24 anni e due mesi, capocannoniere viola con 5 reti, centrocampista italiano. E si sa… uno che parla la lingua e giostra al centro del campo, gode di qualche favore. Resta Federico Chiesa che, come età, paga pegno verso tutti. Come fama, fascino ed appeal, al contrario, dà la paga a tutti. E ci viene in mente Giancarlo Antognoni che, dopo che Merlo nel ’76 era passato all’Inter, a soli 22 anni venne incoronato dallo spogliatoio come unico destinatario della fascia di capitano. Addirittura, Ennio Pellegrini, ebbe a dire: “Mister (riferito a Mazzone ndr.) ma la gente allo stadio, ci viene per vedere Pellegrini o Antognoni?” Domanda oziosa, quella di Ennio da Viareggio, quasi inutile. Cosicchè Mazzone, prese la fascia, e la consegnò al bell’Antonio: 22 anni, già titolare in nazionale, talento fulgido ed indiscusso del calcio italiano. Più o meno come Federico Chiesa: minor classe, minor tecnica, ma stessa presa, stesso appeal verso il tifo e l’opinione pubblica. Insomma: Chiesa come Antognoni. Però c’è un però… Federico Chiesa non è benvisto dagli arbitri, sopratutto dopo il rigore ottenuto contro l’Atalanta. Chiesa, anche con la nazionale, combatte contro gli arbitri: vedi il caso Mario Rui, a torto o a favore. Quindi: perchè rischiare? Perchè responsabilizzare un ragazzo che, ancora, non è pronto? Certo, l’età è la stessa di Antognoni, l’appeal è lo stesso di Antognoni. La gente, come per Antognoni, viene allo stadio per vedere e applaudire Federico Chiesa. Ma lo spessore? La personalità? La presa verso il mondo del calcio? Ok, ci siamo capiti. Noi votiamo Benassi, il resto lo scopriremo solo… vivendo.
BOLOGNA PARTITA DECISIVA… PER TUTTI: Bologna-Fiorentina, insomma, partita decisiva per diversi motivi. Che sarebbero lunghi da elencare. Per Inzaghi, per Pioli, per Pjaca, per Simeone… Diciamo solo che, dopo Bologna-Fiorentina, niente sarà più come prima. E sopratutto, ma solo per questa volta, uomo (o squadra) avvisata…