
Chiamasi in gergo tecnico «teaser», ovvero un annuncio pubblicitario anonimo di forte impatto che cerca di suscitare curiosità e aspettativa nei confronti di un prodotto che verrà svelato solo successivamente. A stuzzicare la fantasia dei tifosi viola, stavolta, ci ha pensato la Fiorentina, che dopo più di un anno di lavoro in gran segreto è pronta a ufficializzare il nuovo stemma del club nelle prossime settimane, forse già ad aprile: un cambiamento epocale, visto che quello ancora oggi in vigore (che solo per quest’anno si affianca al logo introdotto dalla famiglia Pontello, usato per le maglie da gioco e alcuni prodotti di Kappa) è ormai in uso dalla stagione 1991/92, anche se non si tratterà di una vera rivoluzione.
A darne conto, come detto, è stata la stessa società viola, che da qualche giorno per le vie di Firenze ha fatto partire una campagna promozionale basata su un’enigmatica immagine-collage a tinte viola, bianco e rosso, unita alla scritta: «Play to be different», ovvero «Scendi in campo per distinguerti». Un mosaico criptico (che è possibile vedere in Piazza della Repubblica, sui Taxi del gruppo 4242, sulla tranvia e sui videowall del circuito Silvaneon sparsi in tutta la città) dal quale però si comprendono già alcuni dettagli: la forma dello stemma, innanzitutto, cambierà e passerà dall’essere un rombo oblungo a un rombo squadrato (con angoli di 90°, dunque un quadrato vero e proprio, in rifermento forse allo scudetto utilizzato dalla Fiorentina tra gli anni ’50-’60). Al classico giglio rosso, che campeggerà nella parte superiore e sarà stilizzato, mancheranno gli stami tra i petali mentre ai piedi dell’iconico simbolo di Firenze ci sarà un’evidente V color viola, lettera che caratterizza anche le strutture architettoniche del futuro Viola Park (resta da capire se ci sarà o meno la scritta ACF). Il marketing ha lavorato a lungo al restyling dello stemma e dopo aver scartato la sagoma del cerchio (che sembrava in vantaggio) ha poi optato per un’altra forma geometrica, facilmente spendibile a livello di merchandising. Lo scrive La Nazione oggi in edicola.
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