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Nazione rivela: “Pioli e la Fiorentina vogliono costruire qualcosa di importante. Gode di stima infinita”

Rassegna Stampa

Nazione rivela: “Pioli e la Fiorentina vogliono costruire qualcosa di importante. Gode di stima infinita”

Redazione

13 Luglio · 09:08

Aggiornamento: 13 Luglio 2025 · 09:08

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Pioli ha firmato un accordo fino al 2028

Finalmente si può dire senza timore: Stefano Pioli è il nuovo allenatore della Fiorentina. L’allenatore emiliano, ma dal cuore di comprovata fede viola, ha firmato con il club del presidente Commisso un accordo fino al 2028. Tre anni che certificano come la voglia di entrambe le parti sia quella di costruire qualcosa di importante, come traspare dalle parole del presidente viola che ha dato una benedizione importante, non vuota né banale.

Probabilmente si chiude un cerchio rimasto sospeso dopo le dimissioni che Pioli consegnò nelle mani della ’vecchia’ proprietà viola, la famiglia Della Valle, dopo alcune affermazioni dell’allora presidente viola Cognigni che aveva visto, dopo una sconfitta a Cagliari, «una squadra spaesata e senza identità». Parole che ferirono Pioli, tanto da portarlo alle dimissioni. Era il 2019 e chiusa una porta per l’allenatore si spalancò un portone, fino allo scudetto con il Milan e la panchina d’oro nel 2023. Un uomo vero, prima che un allenatore vero. Pioli ha navigato nei mari più oscuri e anche cristallini del calcio, senza mai perdere la bussola, sapendo trattare nello stesso distaccato modo la vittoria e la sconfitta. Perché si può essere compostamente ’on fire’, e anche saper gestire sciagure che bruciano l’anima. Il riferimento alla tragedia di Astori è evidente.

La missione è chiara: ricompattare l’ambiente, dare serenità e un gioco a un gruppo da implementare, ma che vedrebbe in lui più che un fratello maggiore, un padre comprensivo, ma inflessibile. E poi da queste parti Stefano gode di stima infinita. Aspetto da non sottovalutare. Il rovescio della medaglia è sentirsi sulle spalle una responsabilità doppia rispetto al normale. Anche questo, però, è un propellente vitale che lo ha, tra le altre motivazioni, spinto a tonare sotto la torre di Maratona. Lo riporta La Nazione.

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