8 Dicembre 2025 · Ultimo aggiornamento: 11:08

Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Nazione non ha dubbi: “Rischio di implosione elevatissimo, la crisi è profonda. Manca tutto”

Firenze, Stadio Franchi, 22.11.2025, Fiorentina-Juventus, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

Nazione non ha dubbi: “Rischio di implosione elevatissimo, la crisi è profonda. Manca tutto”

Redazione

8 Dicembre · 09:53

Aggiornamento: 8 Dicembre 2025 · 09:53

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Si intuisce un'unione del gruppo faticosa

Il rischio di implosione è elevatissimo. La crisi per la Fiorentina è profonda. Gli ultimi 25 minuti della partita, dopo tre gol del Sassuolo quasi in sequenza, hanno fatto da detonatore a una situazione da tempo largamente deficitaria. Mancano i risultati, manca il gioco affiorato in un paio di precedenti partite e poi di nuovo annegato. Nel poco o quasi nulla mancano le grandi firme della squadra che sfioriscono senza convinzione e senza nerbo fino a scadere su livelli irritanti.

I motivi delle gravi difficoltà viola sono abbastanza chiari: fatica a segnare, incertezza tattica, gruppo sfaldato e società disorientata. A tutto questo si aggiunge il doloroso momento personale di Rocco Commisso, come ha detto Vanoli in conferenza prima della Caporetto sportiva di Reggio Emilia. Una Caporetto con un Sassuolo tutto sommato alla portata, la rabbia maggiore.

Le parole alla vigilia, di tutti i protagonisti, avevano richiamato a una unità di intenti complessiva che alla fine hanno evidenziato un solo aspetto: Firenze, intesa come la gente, la sua gente, ha risposto presente. Assenti ingiustificati i calciatori che invece erano stati i primi ad accogliere positivamente le sollecitazioni rilanciate dal megafono di Dzeko. Perchè sulla teoria siamo ferratissimi, ma è la pratica che zoppica. Come zoppica un dopo partita dove evidentemente è mancata la lucidità dei protagonisti. Da una parte il ds Goretti che auspica come «Sia il caso che qualcuno prenda decisioni», dall’altra il tecnico Vanoli che dice come Gudmundsson abbia scelto di non tirare il rigore, causando il teatrino in mezzo all’area; salvo poi venire a sapere dall’islandese che niente di questo è vero.

Mancano i risultati, i gol, la serenità e restano da giocare ancora cinque partite (tre di campionato, due di Conference League) prima della mini sosta di fine anno che a questo punto diventa un agognato traguardo. Come detto prima, la facilità a prendere gol (soprattutto da calcio piazzato) e la difficoltà a segnare sono evidenti, se poi a questo aggiungiamo quello che si intuisce – unione del gruppo faticosa – la situazione diventa pesantissima. Lo riporta La Nazione.

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