Rocco Commisso, dal suo arrivo alla guida della Fiorentina nel 2019, ha coltivato un obiettivo preciso: trasformare il club viola in un punto di riferimento per i talenti italiani e un serbatoio per la Nazionale. Dopo alcuni anni di lavoro, il progetto ha preso forma con una rosa fortemente orientata al Made in Italy, composta da numerosi giovani con il potenziale di affermarsi ad alti livelli. Tra le squadre in corsa per l’Europa, la Fiorentina è oggi quella con più giocatori italiani (16), dietro solo a Cagliari e Cremonese, ma davanti a big come Napoli, Atalanta, Lazio, Juventus, Inter, Roma e Milan, quest’ultimo fanalino di coda per numero di italiani in rosa.
La strategia di mercato, guidata da Pradè e Goretti, ha puntato con decisione sul talento nostrano. Sono arrivati giocatori come Fagioli, riscattato dalla Juventus, il giovane Fazzini, oltre a Viti, Lezzerini, Piccoli e Nicolussi Caviglia. Questi si sono aggiunti a profili già presenti come Kean, Mandragora, Ndour, Parisi, Comuzzo, Ranieri, Fortini e Martinelli. Una linea chiara anche nei numeri: circa l’85% del budget estivo è stato destinato a calciatori italiani, oltre la metà dei quali acquistati direttamente da club del nostro Paese.
Un ulteriore segnale del lavoro profondo portato avanti dalla Fiorentina riguarda il vivaio. La società viola è infatti quella con più calciatori cresciuti nel settore giovanile presenti in prima squadra: sette in totale, tra cui Martinelli, Lezzerini, Ranieri, Comuzzo, Fortini, Kouadio e Braschi. Giovani italiani che rappresentano non solo il presente, ma anche la spina dorsale del futuro del club, a conferma di una filosofia orientata alla valorizzazione delle risorse interne e al rilancio dell’identità italiana nel calcio di vertice. Lo scrive La Nazione.
