Due a due, farcito di qualche brivido di troppo e passaporto Conference timbrato con destinazione semifinale e quindi doppia sfida con il Betis Siviglia. Tutto bene, dunque, anche se piegare il piccolo Celje è stato più complicato del previsto. Viola padroni del gioco per il primo tempo (e vantaggio di Mandragora) e viola un po’ troppo disattenti e forse rilassati nella ripresa con conseguente uno-due del Celje che a quel punto ha iniziato a crederci. Ma poi è arrivato lui, super Kean a mettersi sulle spalle la squadra: gol-match e tutti a casa. Compreso l’allenatore del Celje, Riera che il 90′ si è (quasi) messo in guantoni per cercare la rissa con Palladino.
Niente turnover questa volta e così Palladino schiera tutti i big. Soprattutto Kean e Gud ai quali ha chiesto di provare a chiudere il più in fretta possibile la pratica Celje. Gli sloveni sono in campo con un 4-3-3 molto sbilanciato: Matko e Seslar sono controllati a vista, mentre Karnicnik parte da lontano e da’ pochi riferimenti a Pongracic. Le prime incursioni sono di Kean e di Parisi anche se la partita appare oggettivamente statica. Così va a finire che la prima occasione da rete la manda in scena il Celje: parata decisiva di De Gea su conclusione ravvicinata di Svetlin. Decisivo è anche il numero uno del Celje, Silva, poco dopo, su conclusione di testa (da due passi) di Mandragora. Situazione che si ripete dopo la mezz’ora, quando a cercare la porta (ancora di testa) è Ranieri. Il gol però è nell’aria e arriva puntuale (37′) grazie a una giocata di Pongracic che s’inventa numero 10 e lancia in rete, rasoterra millimetrico, Mandragora. Il Celje è tatticamente ben disposto e la Fiorentina lo capisce al via della ripresa, quando Matko si beve Parisi, galoppa in contropiede e riporta la partita in parità: 1-1.
La scossa si fa sentire e la Fiorentina si ritrova addirittura al buio al quarto d’ora quando su un angolo battuto da Seslar, Nemanic salta più in alto di tutti e porta gli sloveni in vantaggio, pareggiando così i conti con il risultato dell’andata. I viola vacillano, Palladino grida come un matto. Non vuole che la squadra si addormenti. Ripartono il pressing alto sulle corsie e le incursioni di Mandragora. Poi è il contropiede con gol di Kean (che batte anche il richiamo al Var per verificare un’ eventuale fuorigioco) a riportare il match sul pari e allontanare lo spettro dei supplementari. C’è poi una zampata di Ranieri che finisce alle spalle di Silva, ma questa volta il fuorigioco c’è e un altro di Kean, prima del tentativo di rissa dell’allenatore sloveno e l’ufficialità dello sbarco in semifinale. Lo riporta La Nazione.