
I numeri nel calcio mentono di rado. Ma nel caso di Luka Jovic anche la sensazione visiva ha un suo peso. Doveva essere il colpo offensivo della nuova Fiorentina. L’uomo in grado di far dimenticare i gol di Vlahovic, là dove non erano riusciti Cabral e Piatek. Formula innovativa del trasferimento, operazione che sembrava impossibile. Invece no. I gol di Moena dopo la prima decina di luglio ed una condizione fisica che sembrava lontantissima da quella ottimale.
La speranza di aver risolto i problemi offensivi, all’epoca, era un po’ più concreta di adesso. Tre gol in campionato, 4 in Conference League. Bottino magrissimo. Italiano le ha già provate (quasi) tutte: prima punta e poi anche trequartista. Il risultato è sempre stato il medesimo: poca roba. Dovrà essere il serbo a metterci qualcosa in più. Altrimenti è dura. Lo scrive La Nazione.