Non solo Juventus, Inter e Milan. Anche le altre grandi guardano con favore alla proposta di ridurre da 20 a 18 squadre il numero delle partecipanti alla Serie A. Napoli, Fiorentina e Lazio non erano al tavolo della riunione di lunedì tra i dirigenti bianconeri, nerazzurri e rossoneri. Ma approvano l’idea. Per ora non si pronuncia l’Atalanta che, pur non essendo la squadra di
una metropoli, è abituata a frequentare le coppe europee. Proprio la necessità di armonizzare gli spazi del campionato con quelli delle competizioni internazionali ha spinto Juventus, Inter e Milan a rilanciare con decisione la sforbiciata che riporterebbe la Serie A alle dimensioni di due decenni fa. La nuova Champions League avrà due partite in più nella prima fase. Il Mondiale per club occuperà un mese tra giugno e luglio. Inizialmente ogni quattro anni, ma la Fifa avrebbe in testa una cadenza biennale. Una frequenza impossibile da incastrare con le vacanze dei calciatori di vertice, alle prese con i tornei per Nazionali negli altri anni. Ma il compenso di 50 milioni, garantito a ogni società al via del Mondiale per club, è irrinunciabile in questa fase di auto-sostenibilità finanziaria obbligata. Senza dimenticare l’ampliamento delle competizioni nazionali, come la Supercoppa italiana appena disputata per la prima volta in final-four. Ecco perché sarebbe fondamentale tagliare quattro giornate di campionato: un mese di impegni ufficiali liberato. La novità politica più interessante è rappresentata dall’appoggio della Lazio di Claudio Lotito che ha sempre basato la sua forza all’interno della Lega Serie A sul sostegno di molte provinciali, ovviamente contrarie a una novità che aumenterebbe il rischio di perdere i ricchi ricavi dei diritti tv. Ma la riduzione a 18 permetterebbe al proprietario biancoceleste di centrare un suo storico obiettivo: la diminuzione delle retrocessioni, da tre secche a due più una da decidere con uno spareggio. Lo scrive La Stampa