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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
La Gazzetta scrive: “Comuzzo dopo il caos mercato non andava fatto giocare. E sbaglia anche De Gea”

Rassegna Stampa

La Gazzetta scrive: “Comuzzo dopo il caos mercato non andava fatto giocare. E sbaglia anche De Gea”

Redazione

29 Agosto · 09:49

Aggiornamento: 29 Agosto 2025 · 09:50

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Aveva ragione Stefano Pioli a dire che di Fiorentina-Polissya si era giocato soltanto il primo tempo e che a questa partita bisognava prestare molta attenzione. Parole sante. Perché dopo che su Reggio Emilia si è abbattuta una forte pioggia, il diluvio si è abbattuto anche sulla squadra viola che in 14’ si è ritrovata sullo 0-2, ad appena un gol dall’incubo dei rigori e a due da una clamorosa eliminazione. Dopo un minuto e mezzo su lancio lungo di Mykahilichenko, rientrato dal doppio turno di squalifica, Comuzzo ha combinato un pasticcio, De Gea è uscito non si capisce perché e ha contribuito a regalare all’ottimo Nazarenko il vantaggio. Fiorentina frastornata, approccio sbagliato. E al 14’eccoildoppiosvantaggio: respinta corta di Pablo Marì in area, e prodezza balistica di Andriyevskiy che ha colpito al volo senza dar scampo a De Gea. Paura folle. Titubanza, tentennamenti. La Fiorentina per tutto il primo tempo non è stata in grado di giocare, ha dato troppo la palla indietro e ha prodotto un solo tiro nello specchio, facile e centrale, con Fazzini, schierato per fare il Gudmundsson, l’unico che ha strappato la sufficienza piena.

Ma il più a disagio è sembrato, il giovane Pietro Comuzzo e qui entra in ballo anche Pioli che ha saggezza ed esperienza. Da mesi questo ragazzone friulano, grande prodotto del vivaio, è finito in un frullatore mediatico. A gennaio il Napoli ha offerto 35 milioni ed è rimasto al Viola Park. Ma quest’estate non ha avuto pace. Prima piaceva alla Juve, poi al Milan, quindi l’Al Hilal di Simone Inzaghi avrebbe offerto 35 milioni per averlo ora, mercoledì si è fatta sotto pure l’Atalanta. Offerte concrete? Mah. Fatto sta che tutta questa pressione non giova a un ragazzo di 20 anni che non sappiamo ancora se sia effettivamente un fenomeno, ma di fatto continua a sbagliare e parecchio. Pioli lo ha sottolineato mercoledì, forse è il caso di dargli un po’ di riposo facendogli ritrovare la serenità. Dopo 62’ è uscito, come a Cagliari. Cambi Mentre all’intervallo ha tolto il disturbo Ndour, come a Cagliari.

Dopo lo squillo di Presov si è perso. Da trequartista aggiunto non ha dato passaggi illuminanti, non ha attaccato la profondità, cosa che non si poteva chiedere a un encomiabile Edin Dzeko, e ha sofferto. Stessa cosa Parisi, poco efficace da ala sinistra, ma soprattutto insofferenza dietro. Il finale di mercato dovrà portare qualche novità, forse anche qualche scelta dolorosa. La partita Come detto, la Fiorentina ha approcciato male. Non si può regalare campo e doppio vantaggio alla squadra ucraina che sì ha dato tutto e gioca con un grande spirito nel dramma della guerra che vive, ma ha una qualità decisamente inferiore. Rotan è bravo, il suo 4-3-3 si è spesso trasformato in un 4-2-4 con Talles Costa a fare pressione davanti in aggiunta ai tre attaccanti.

Pioli ha riproposto il 3-4-2-1 anche per dar sostegno a Dzeko, ma il primo tempo è stato regalato. Reazione Nella ripresa il tecnico ha cambiato subito Parisi e Ndour e inserito il motore di Gosens e la qualità di Gud. Poi ancora Sohm e Pongracic. La Fiorentina ha colpito un palo con un Fazzini ispirato che in slalom ne ha seminati tre e ha tenuto il risicato vantaggio subendo solo una sassata di Hutsuliak. Ma al 34’ Gosens, servito bene da Dzeko ha crossato e Dodò si è riscattato bucando Kudryk. In 10 minuti la Viola non solo ha guadagnato l’accesso al tabellone di Conference, ma ha ribaltato la partita. Il Polissya non ne aveva più. E ha subito i colpi del ko. Pioli ha inserito al 40’ l’uomo che fa discutere sui social, il capitano Ranieri, tolto a Cagliari all’ intervallo. Che ha servito una gran risposta: gol del pareggio, 2-2 dopo un minuto e assist del 3-2 per Dzeko che ha timbrato la prima rete ufficiale. Non ha il passo da prima punta moderna, ma ha una gran testa, si vede da come detta il passaggio. La testa che serve alla Fiorentina da domenica a Torino. Serve una svolta, a livello di gioco. Altrimenti addio sogni di gloria. Lo scrive La Gazzetta dello Sport

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