La Fiorentina è alla ricerca di un allenatore per la prossima stagione dopo le dimissioni e la conseguente rescissione consensuale da parte di Raffaele Palladino, tra i nomi che circolano c’è quello di Francesco Farioli. Il tecnico toscano di Barga è uno dei profili pìù interessanti del panorama calcistico internazionale e nonostante la giovane età, 36 anni, ha un notevole bagaglio d’esperienze regalo lasciato in dote da una carriera da giramondo.
Farioli infatti inizia come preparatore dei portieri a soli 21 anni in Eccellenza, da lì poi ricopre lo stesso ruolo in Serie D e infine a 25 anni passa alla Lucchese. Dopo di che la prima esperienza all’estero in Qatar, all’Aspire Accademy il centro di formazione qatariota che aveva come obbiettivo formare la nazionale del Qatar in vista del mondiale 2022, un esperienza formativa in cui ha avuto a che fare con culture, filosofie e modi di vedere il gioco diversi. Dopo di che entra nello staff di Roberto De Zerbi a Benevento come preparatore dei portieri, allenatore che aveva conosciuto qualche anno prima quando Farioli sul blog di Wyscout aveva scritto un articolo sul Foggia di De Zerbi. Articolo che aveva attirato l’attenzione dell’allenatore bresciano tanto da portarlo con se a Benevento. Segue De Zerbi anche a Sassuolo prima di trasferirsi in Turchia per fare il vice di Atan all’Alanyaspor.
Nel 2021 a 32 anni Farioli inizia la carriera da allenatore al Fatih Karagumruk, squadra neopromossa nella Superliga turca che il tecnico toscano guida fino al 8° posto. L’anno seguente rassegna le dimissioni e passa all’Alnyaspor con cui arriva 5° siglando il record di punti del club, rescinde il Febbraio con la squadra 10°. Dopo di che arriva l’esperienza al Nizza in un campionato comunque molto più probante Farioli non ha accusato il salto, chiudendo 5° in Ligue 1 con la miglior difesa del campionato, dopo che nella prima parte della stagione aveva occupato anche le prime posizioni. L’ultima stagione l’ha passata all’Ajax dove ha rischiato di compiere un vero e proprio miracolo che però alla fine si è trasformato in un dramma. Infatti con una squadra non da prime posizioni è arrivato ad un passo dalla vittoria dell’Eredivise; nelle ultime 4 giornate sarebbero bastati 3 punti per vincere il titolo, ma con solo 2 pareggi si è fatto raggiungere dal PSV. Complice anche la forte delusione ha rassegnato le dimissioni.
La sua idea di gioco è ben esplicitata nei titoli delle sue due tesi, quella della laurea in filosofia chiamata “Filosofia del gioco: l’estetica del calcio e il ruolo del portiere”, l’altra quella del corso UEFA Pro intitolata “Il calcio è una questione di gusto”. In entrambe Farioli sottolinea l’importanza della bellezza del gioco ma anche all’importanza di ottenere risultati, Farioli stesso nella sua tesi, che puoi leggere cliccando qui, scrive: “Il campo diventa una palestra in cui attuare da un lato l’accettazione delle regole dall’altro allenarsi alla pratica della bellezza grazie alla bellezza del gioco”. Ha inoltre scritto che nel modo di giocare c’è un certo modo di vivere, quindi da lui non ci possiamo aspettare che un calcio intraprendente e internazionale. Proprio per questo in molti hanno accostato Farioli a De Zerbi, vista anche l’esperienza che li lega, ma i due hanno qualcosa che li differenzia. Entrambi creano squadre molto organizzate capaci con il possesso palla di difendersi e attirare gli avversari per creare occasioni, ma Farioli è molto più verticale rispetto a De Zerbi e le sue squadre sono capaci anche di abbassarsi e chiudersi in area di rigore.
Un allenatore che sicuramente può intercettare la voglia di giocare bene del pubblico di Firenze, che nonostante la giovane età ha già tanta esperienza e che in carriera ha ottenuto sempre grandi risultati. Tuttavia ci sono anche delle criticità, non ha mai allenato in Serie A, e fin qui non ha mai allenato per due stagioni la stessa squadra, lasciando sempre dopo la prima stagione o a metà della seconda. Molto legato alla città di Firenze, in cui si è laureato in filosofia, ha spesso celebrato su Instagram la bellezza del capoluogo Fiorentino, in uno di questi post citava “Non capisco chi potendo vivere a Firenze sceglie di vivere altrove”, chissà che proprio a Firenze possa stabilizzarsi e costruire un ciclo.