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Giani: “Momento drammatico per Firenze. Strategia? Unire le forze come facemmo nel 2002”

Rassegna Stampa

Giani: “Momento drammatico per Firenze. Strategia? Unire le forze come facemmo nel 2002”

Redazione

5 Novembre · 09:17

Aggiornamento: 5 Novembre 2025 · 09:34

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"Lavori stadio? Si deve stare dietro alle ditte e ai progettisti, dobbiamo dare la sensazione che d'ora in avanti i cantieri procederanno davvero con determinazione"

«Per la città questo è un momento drammatico». Sportivamente, s’intende. Ma il neogovernatore Eugenio Giani – che nell’atroce e bislacca estate del 2002, assieme all’allora sindaco Leonardo Domenici, raccolse i cocci della Fiorentina terremotata dall’epilogo della dinastia Cecchi Gori e s’inventò la Florentia Viola, ‘prestanome’ per una stagione di C2 del glorioso club fallito rimettendo il pallone a centrocampo – intuisce che la fase è critica. Niente di irrecuperabile, sia chiaro, ma la Fiorentina fanalino di coda della Serie A dopo decenni, unita a una nuvolaglia che non consente neanche di navigare a vista intorno alla cattedrale Viola Park, è una combo che induce a tener le antenne drittissime.

Presidente, facciamo tutti gli scongiuri del caso ma lei sinceramente vede analogie con il disastro sportivo del 2002?

«No, la situazione è oggettivamente diversa. Certo è che siamo di fronte a un momento drammatico per Firenze».

Non sarà eccessivo?

«Questa città vive un rapporto totalmente identitario con la sua squadra. Se la Fiorentina è ultima in classifica anche Firenze si sente ultima. Per questo dico che, come istituzioni, dobbiamo essere ben vigili».

Concretamente la politica cosa può fare? Parliamo pur sempre di una società privata…

«Dietro la società c’è una città e la politica deve tutelarla. Certo, si deve agire con grande rispetto nei confronti del presidente Commisso e delle proprietà. Però possiamo, passo dopo passo, afficancarla nelle scelte giuste».

Che ad oggi evidentemente non sono state fatte.

«Beh, con la squadra ultima in classifica da sola quando alla vigilia del campionato si pensava di stare a lottare con le grandi per un posto nobile in Europa… Piuttosto mi faccia dire una cosa».

Prego.

«Una strategia è unire le forze, stringersi tutti intorno alla società per il bene della Fiorentina e di Firenze come facemmo nel 2002 quando insieme a Domenici scongiurammo l’ipotesi che la Fiorentina potesse addirittura ripartire dall’Eccellenza. Quello fu un esempio virtuoso di comunità. Ricordo anche figure caristamtiche come il Passarella, Dimitro Rocchi o i’Ciccio che seppero dar voce alla piazza con spirito costruttivo. In serie C2 la Fiorentina fece 17mila abbonati, i tifosi a Gubbio spalarono la neve dal campo per far giocare le squadre. Se ricreiamo questo circuito virtuoso anche i giocatori potrebbero ritrovare identità e forza e far rialzare la Fiorentina».

L’altro giorno lo stadio era ammutolito. Quasi rassegnato. Poi la contestazione fuori dalla tribuna.

«Anche se determinato il tifo viola ha protestato in maniera composta. Va apprezzato».

Senta Giani, quanto può incidere negativamente sul rendimento dei giocatori e in generale sull’entusiasmo della piazza il fatto di giocare in uno stadio mezzo vuoto con le curve e i cumuli di terra?

«Non guardiamo al passato. Seguiamo le nuove indicazioni della sindaca Funaro che assicura che i lavori saranno conclusi, però…».

Però?

«Però si deve stare dietro alle ditte e ai progettisti, dobbiamo dare la sensazione che d’ora in avanti i cantieri procederanno davvero con determinazione». Lo scrive La Nazione.

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