È preoccupato Cesare Prandelli, scrive il Corriere Fiorentino, e non potrebbe essere altrimenti. Al termine del suo secondo esordio sulla panchina della Fiorentina il volto del tecnico è più segnato dalla sconfitta con la matricola Benevento che non dalle emozioni del suo ritorno in viola. Colpa di una fragilità psicologica divenuta (purtroppo) unico marchio distintivo di questa squadra, slegata nei reparti e il più delle volte incapace di reagire, con il collettivo, di fronte alle difficoltà.
Se sul piano fisico Prandelli ha tutto il tempo d’intervenire, anche se in settimana i viola saranno impegnati in Coppa Italia a Udine, è sotto il profilo mentale che il compito si preannuncia più delicato e lungo da svolgere. Per questo al fischio finale punta il dito sui calciatori.
CorFio, Fiorentina pericolosa solo a 5′ dal 90′: Prandelli dovrà ripartire da poche macerie