
Intervenuto ai canali ufficiali della Fiorentina, Alfred Duncan si è raccontato a cuore aperto ed a 360 gradi:
”Ho lavorato con il mio personal trainer sia dal Ghana che in Italia, penso da questo possa dipendere questo buon inizio di stagione.
Per me la crescita che mi ha caratterizzato ha a che fare con le mie origini. Sono nato in un quartiere difficile, ma la mia famiglia mi è stata accanto mandandomi a scuola.
Da piccolo gioco a calcio, sebbene mia madre avesse paura che incontrassi gente poco raccomandabile, c’era addirittura gente che scommetteva sulle partite che giocavamo.
Oggi il mio buon rapporto col mio Ghana lo devo all’Italia, è grazie al vostro paese se sono stato scoperto e ho potuto giocare con la maglia del mio paese. Certo l’Italia mi ha dato tantissimo sul piano professionale.
Inter primavera? Eravamo forti ma non i più forti, abbiamo fatto qualche brutta figura come il 7-0 contro il Tottenham o l’uscita dal torneo Viareggio contro il Parma.
L’arrivo alla Fiorentina? Avevo voglia di arrivarci, ma è stato un percorso fantastico anche raggiungere la salvezza con il Cagliari. I gol alla Juve e al Milan? Ogni gol segnato ti regala una grande emozione, ovviamente con due squadre del genere è stato ancora più speciale perchè sono stati due gol decisivi per la vittoria della partita.
La mia esultanza? E’ un ballo di una canzone di un cantante ghanese cresciuto a Londra.
Il mio ruolo? Il ruolo del centrocampista è versatile, sono quel tipo di giocatore che si dedica al lavoro sporco in campo, ma anche qualche gol cerco di non farmelo mancare.
I miei numeri di maglia? Da piccolo mi piaceva il numero 5, ed adoravo Zidane.
In prima squadra, all’Inter era impossibile visto che era di Stankovic, così Materazzi mi ha suggerito di sommare le combinazioni, ecco che ho preso il 32.
A Sassuolo De Zerbi mi ha dato l’8, che mi ha portato bene, così alla Fiorentina l’ho inseguito, anche se era occupato da Castrovilli.
Il Razzismo nel calcio? C’è sempre stato e temo ci sarà sempre, io credo che l’educazione dei tifosi debba essere alla base e debba partire dalle famiglie, io francamente me ne frego, anche perchè sono loro che vengono allo stadio e pagano per farlo, chi lo fa per insultare un giocatore di colore peggio per lui.
Alla Fiorentina tutto è fantastico, dai fisioterapisti o i magazzinieri fino al presidente e ai dirigenti, che sono sempre vicini alla squadra.
Obiettivi di quest’anno? Ovviamente fare maglio dell’anno scorso, sogno di alzare un trofeo visti che l’anno scorso c’è mancato poco, e magar fare più gol e assist!”.
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