C’è aria di sconforto in casa Fiorentina dopo la partita di ieri contro il Como, la seconda sconfitta consecutiva e la sesta partita giocata male su 6. Certo ancora non è il tempo per prendere le decisioni forti, perché quando si sceglie di intraprendere un percorso di 3 anni non si può smettere di crederci alla 4° giornata di Serie A. Pioli in primis, per storia, palmares e spessore merita ancora fiducia incondizionata. Detto ciò questa Fiorentina sta lavorando insieme da 2 mesi, non ci sono state cessioni importanti e la squadra era quasi al completo già al primo giorno di ritiro. Proprio per questi motivi non è accettabile vedere quello che abbiamo visto in campo nelle prime 6 partite. La confusione è evidente.
Si percepisce innanzitutto dal fatto che dopo 2 mesi di lavoro, questa squadra non solo non ha un modulo di riferimento ma ogni giornata ha cambiato schema. Alla prima a Cagliari c’è stato il 3-4-2-1 con Gud e Ndour dietro Kean. A Torino siamo partiti con il modulo su cui è stata costruita la rosa, 3-4-1-2 con il tridente pesante davanti. A Napoli è stata la volta del 3-5-2 mentre ieri dopo che Pioli aveva detto: “La difesa a 3 è la base di questa squadra” ha scelto di partire con una sottospecie di 4-4-2 ancora meno convincente.
Inoltre sembra anche che ci siano delle difficoltà a inquadrare i singoli e ad affidargli i compiti adatti alle loro caratteristiche. Ndour dopo le prime 4 uscite in cui sembrava irrinunciabile non ha più messo piede in campo. Comuzzo lo scorso anno ha dimostrato di essere forte in marcatura sul 9 avversario ma di avere dei limiti in costruzione. Quest’anno si ritrova a fare il braccetto, dove raramente va in marcatura sull’attaccante avversario, ed è spesso chiamato a prendersi delle responsabilità in costruzione. Pongracic al contrario messo sempre a fare i duelli 1vs1, situazione che ha già dimostrato di soffrire. Fagioli da mezzala viene messo play ed è evidente che non è il suo. Dzeko contro il Napoli a quasi 40 anni era costretto a scendere sulla linea mediana per far partire l’azione. Ed infatti non c’è un solo giocatore che stia convincendo, sia nei nuovi che nei vecchi. Inoltre chi è andato in Nazionale si è immediatamente trasformato fornendo grandi prestazioni.
Ma oltre al modulo manca anche un identità di gioco chiara. Italiano aveva fatto capire al mondo come giocavamo, pressione iper-offensiva e tante combinazione sugli esterni. Palladino stesso che piaccia o meno giocava bassissimo per sfruttare la profondità da attaccare soprattutto con Kean. Quest’anno ancora non si è capito cosa vuole essere questa Fiorentina. Ieri si è scelto di giocare con il 4-4-2 per andare a uomo a tutto campo con il Como, scelta che ha anche pagato per la prima mezz’ora, dopo di che è stato un assolo lariano. Ma prima di giocare con un modulo pensato solo a fermare l’avversario, non era meglio rischiare di perdere, cosa che hai fatto comunque, ma cercare una propria strada ed identità? Questo 4-4-2 non è più proponibile: un po’ perché non hai esterni altri e un po’ perché mica puoi sempre giocare sull’avversario. A Pisa non possiamo certe presentarci pensando solo a fermare loro
Ieri è stato impressionante il secondo tempo in tal senso. Sul 1-0 tutti dietro a difendere incapaci di uscire dalla proprio area di rigore ma allo stesso tempo concedendo occasioni su occasioni. Subito il goal la Fiorentina ha provato a riprendere la partita in mano. Ancora peggio. Sembra impossibile ma quando la Fiorentina provava ad attaccare non c’era nessuno davanti, appena persa palla il Como ripartiva e la squadra di Pioli sembrava scoperta, ma dove erano i calciatori? Inoltre c’è il problema delle palle inattive. La Fiorentina prova a difendere a zona ma per adesso prende un goal a partita.
Non reggono i confronti con lo scorso anno e con Palladino. Palladino non ha l’esperienza di Pioli, non ha il palmares di Pioli e nemmeno lo stipendio di Pioli. Inoltre la squadra è stata rivoluzionata e alle prime partite Palladino era costretto a mettere in campo una squadra che non conosceva e non si conosceva. Però ha avuto l’umiltà di fare un passo indietro e di mettere da parte le sue idee di 3-4-2-1. Vedremo se Pioli saprà fare lo stesso. Ma è lecito aspettarsi da Pioli molto di più di quello che ci si aspettava da Palladino. Anche perché lo stesso Pioli ha alzato l’asticella durante la sua conferenza stampa di presentazione. Non si può pensare che 2 mesi non siano abbastanza per vedere un idea di gioco. Anche perché è riuscito a trasmetterla l’esordiente Pisacane al suo Cagliari, doveva riuscirci anche Pioli. Vedremo se ci riuscirà da Pisa in avanti, augurandoci ovviamente che un allenatore esperto come lui esca presto da questa situazione. Ma è inutile girarci intorno, nonostante sia corretto dare ancora del tempo, i primi 2 mesi di Pioli alla Fiorentina sono stati una delusione
