Il centrocampista della Fiorentina, Bryan Dabo, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla versione francese di Eurosport. Queste le sue parole: “Nei miei primi sei mesi alla Fiorentina non pensavo di giocare molto, ma poi sono riuscito a ritagliarmi uno spazio con le buone prestazioni. Quest’anno invece non gioco tanto. Vorrei essere titolare, visto che, entrando spesso dalla panchina, non ho avuto ancora l’occasione di partire dall’inizio in questa stagione. Anche se fosse solo per un minuto, comunque, io do tutto. Non mi lamento, lavoro ogni giorno molto duramente per guadagnarmi il posto, il mio obiettivo è quello di impormi qui. Spero di cominciare a giocare di più e se questo non succedesse, vedremo a gennaio cosa farò. Ma ancora ho la speranza di impormi in questo club”.
Prosegue sulla scomparsa di Davide Astori: “È un evento che ti segna per tutta la vita, ho ancora brividi. Era una persona eccezionale. Nel calcio si usano spesso frasi come: “È un giocatore che arriva sempre prima agli allenamenti”, quello era davvero il caso . Non avevo mai visto una persona del genere nella mia carriera. Quando sono arrivato, ha cercato di parlare con me francese per mettermi a mio agio, mi ha parlato di serie TV… Una persona eccezionale, davvero.
Prosegue sui nuovi compagni: “Veretout e Lafont? Lavorano molto. Alban è un giocatore di talento che ha fatto un ottimo inizio di stagione. Mi impressiona molto, ha una grande mentalità. Jordan lo conosco da molto tempo e l’anno scorso ha fatto grande stagione. È un gran lavoratore, con un’intelligenza superiore alla media nel gioco. Però, quando vedi giocatori come Pogba, Matuidi, Ndombele, Rabiot o Tolisso, ti rendi conto che c’è una grande competizione nel suo ruolo in Francia”.
Conclude con un pensiero su Fiorentina-Juventus: “La partita dell’anno. Giocheremo con le nostre qualità, il nostro possesso palla e l’intensità giusta. Non so nemmeno come descrivere questa partita, tanto è attesa a Firenze. Per tutto l’anno, ci viene detto solo questo. Dai commercianti della città all’allenatore, è la partita più attesa. Sappiamo molto bene che sarà difficile, la Juve è una delle prime quattro squadre in Europa, ma sarà una guerra. In settimana ho parlato con Matuidi, mi ha detto: “Siamo pronti. Sappiamo che romperete le p***e (ride, ndr)”.