7 Dicembre 2025 · Ultimo aggiornamento: 17:38

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Corriere Fiorentino sicuro: “Fiorentina morta e sepolta. La parola fine sul suo campionato è molto vicina”

Firenze, Stadio Franchi, 02.10.2025, Fiorentina-Lecce, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

Corriere Fiorentino sicuro: “Fiorentina morta e sepolta. La parola fine sul suo campionato è molto vicina”

Redazione

7 Dicembre · 10:41

Aggiornamento: 7 Dicembre 2025 · 10:41

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Eppure si era detto che mancava un passo...

Dopo le chiacchiere, il niente. Come prima, peggio di prima. E per fortuna che Bergamo e il patto squadra-tifosi dovevano essere la svolta. Parole, appunto, spazzate via dalla bordata di fischi piovuti ieri, al termine di una delle peggiori prestazioni nella storia della Fiorentina. Una volta toccato il fondo insomma i viola si son messi a scavare e, visti ieri, non si sa né chi né come li possa salvare. Di certo, il cambio di allenatore, non è servito a nulla. Anzi. Da Pioli, a Vanoli. Dal k.o. col Lecce, a quello col Sassuolo. Due foto (orrende) praticamente identiche.

Eppure si era detto che «mancava un passo» (il d.g. Ferrari) e lo stesso allenatore, viste le scelte, era evidentemente convinto di quanto espresso nelle ultime uscite. Avanti col 3-5-2 quindi, seppur con qualche (minimo) aggiustamento. E se il cambio Comuzzo-Pongracic era obbligato per la squalifica del croato là davanti, invece, Vanoli ha voluto sterzare: fuori Piccoli, dentro Gudmundsson. Con la speranza che la fine della vicenda processuale coincidesse con un nuovo inizio anche sul campo e, soprattutto, con l’augurio che il tandem con Kean desse finalmente qualche risposta positiva. Del resto, se c’è una via per salvarsi, non può che passare da questi due, e dagli altri uomini di qualità.

E così ecco spiegata l’insistenza su Fagioli, o quella su Dodò. Di nuovo titolari, nonostante prestazioni praticamente mai all’altezza. Certo, anche arrivando alla gara di ieri, valeva lo stesso discorso di sempre: più che numeri, numerini e schemi disegnati sulla lavagna, contava capire se sarebbe scesa in campo una squadra o, come troppo spesso, undici singoli smarriti. La risposta, una volta tanto, è stata incoraggiante.

La Fiorentina infatti ha preso fin da subito in mano la partita e il rigore conquistato da Parisi (e trasformato da Mandragora dopo qualche discussione di troppo con Kean), ne è stato la conseguenza. A quel punto, a cose normali, sarebbe bastato insistere. Trovare coraggio, e surfare l’onda. E invece no. Perché al di là delle (belle) parole nessuno pare aver capito come si lotta per la salvezza altrimenti come l’1-1 prima, e il 2-1 poi (tanto per cambiare su calcio piazzato) non sarebbero stati possibili. Tutti fermi, molli, distratti e (stavolta) traditi pure da De Gea. Male sul pari, come sul sorpasso del Sassuolo.

Un quarto d’ora d’illusione insomma e poi la solita, tristissima, storia. E pensare che mancava Berardi e che, nel secondo tempo, Grosso (espulso) ha perso pure Pinamonti. Del resto, non servono più indizi: la Fiorentina, a prescindere dall’avversario o da chi sta in campo (nell’ultima mezzora si è visto il tridente Gud-Kean-Piccoli) non esiste. Morta e sepolta, calcisticamente parlando, e se il 3-1 di ieri non è la parola fine sul suo campionato ci va molto, ma molto vicino. Lo scrive il Corriere Fiorentino.

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