La Fiorentina ritrova i tre punti in Conference League, ma il successo contro il Sigma non basta a cancellare le ombre di un avvio di stagione difficile. La vittoria mancava addirittura dal 28 agosto, sempre in Europa, e il dato racconta quanto il campionato stia mostrando limiti ben più pesanti rispetto alle sfide internazionali con avversari meno quotati. Pioli ha scelto un turnover ridotto al minimo, con quattro cambi (uno obbligato), segno che non c’è spazio per esperimenti: l’urgenza è fare risultato, anche se la prestazione continua a lasciare molto a desiderare.
La partita lo conferma: approccio lento, poca aggressività, distanze mal gestite e difficoltà evidente nel costruire occasioni. Talmente brutta, la Fiorentina, che non fosse stato per De Gea (super parata al 19′) a passare sarebbe stato il Sigma. Poi, quasi dal nulla, il lampo di Ndour che innesca Piccoli consegna il vantaggio ai viola. Un episodio fortunoso che non cambia però la sensazione generale di una squadra insicura, frenata, quasi spenta, a cui basta un gol per accendersi solo a tratti senza mai trasmettere reale solidità.
Il raddoppio nel recupero di Ndour, bellissimo per esecuzione, è più un regalo per i tifosi che un segnale di svolta. Perché anche nella ripresa la Fiorentina non convince, nonostante qualche contropiede e i cambi di Pioli. Alla fine restano i tre punti, fondamentali per il morale e per interrompere il digiuno, ma insufficienti per immaginare una ripartenza immediata. Il vero esame sarà contro la Roma: lì servirà molto di più per uscire davvero dal tunnel. Lo scrive il Corriere Fiorentino.