Gudmundsson, un potenziale campione che però nella sua prima stagione a Firenze si è fatto vedere solo a tratti e che ha avuto diversi difficoltà. Sotto tutti i punti di vista: quello fisico, con tanti infortuni, quello caratteriale e, non ultimo, quello tattico. Per questo la Fiorentina si sta facendo tante domande riguardo al suo riscatto. Con una certezza: alle condizioni stabilite la scorsa estate (17 milioni per acquistarlo a titolo definitivo dopo i circa 6 sborsati per il prestito) i viola si tireranno indietro. Questa sì, una decisione già presa. E se è vero che c’è un’altra settimana di tempo per esercitare il diritto di riscatto (il termine scatta il 18) di certo quel punto di partenza non è quello ideale per arrivare ad un’intesa.
Il Genoa infatti (col quale comunque non è stato ancora approfondito il discorso) non sembrerebbe tanto ben disposto a far sconti anche perché non mancano altri club pronti a farsi avanti. L’Atalanta, per dirne uno, ma non solo. «Non dipende da me», ha detto nei giorni scorsi l’islandese che, da par suo, resterebbe volentieri alla Fiorentina (ma su cui pende ancora l’accusa di molestie sessuali, per la quale si attende la sentenza d’appello). E quindi? E quindi dipenderà anche dal parere del nuovo allenatore ma se i viola chiederanno un rinnovo del prestito o proporranno cifre molto lontane da quei 17 milioni difficilmente si arriverà ad un accordo. Certo, per Pradè e Goretti si porrebbe poi il problema di trovare qualcuno che non costi tanto di più e che garantisca la stessa qualità. Mica semplice. Del resto parliamo di uno che l’anno scorso, pur con tutti i problemi già citati, ha messo insieme 8 reti in 1757’ giocati: una ogni 219’. Si vedrà. Lo scrive il Corriere Fiorentino.