“Una nuova speranza” è il titolo dell’episodio quattro di Guerre stellari in cui nel momento più buio la speranza è rappresentata da Luke Skywalker, giovane di belle speranze. Una nuova speranza, per la Fiorentina, è rappresentata da Niccolò Fortini da Camaiore, 19 anni compiuti lo scorso 13 febbraio. Certo, il numero 29 non può essere il salvatore della patria, ma rappresenta una delle poche note liete di questo avvio di stagione.
Le sue qualità si sono rivelate al mondo a Castellammare, con la Juve Stabia, ma il suo nome era sui taccuini di tanti scout europei (anche quelli del Bayer Leverkusen); dopo un’annata da protagonista in B, il ritorno a casa base. La Fiorentina ha deciso di tenerlo in rosa, rinunciando a un’offerta da 13 milioni della Roma per un calciatore che fino al 21 settembre era fermo a zero minuti in Serie A, sintomo di quanto la dirigenza voglia puntare su di lui.
Poi l’esordio col Como e, complice l’infortunio di Tariq Lamptey e le difficoltà di Robin Gosens e Fabiano Parisi, una rapida scalata verso la titolarità. Ha giocato dal primo minuto le ultime tre gare, anche la prima del ciclo Vanoli, a Genova, dove ha retto l’urto del poderoso difensore inglese Brooke Norton-Cuffy.
E ha conquistato subito anche il nuovo tecnico, anche per la sua duttilità: a Genova ha giocato di nuovo da esterno a sinistra, lui che è destro naturale; può essere schierato anche come vice-Dodo ma non solo; nelle giovanili, con Aquilani e Galloppa, Fortini ha fatto anche l’esterno alto, un’esperienza che potrebbe tornare utile in caso Vanoli volesse cambiare alle volte sistema. Di ali vere e proprie in rosa al momento non ce ne sono.
Fortini ha gamba, pur avendo una corporatura longilinea tiene botta anche nei contrasti e ha dimostrato di aver il piede caldo per scodellare palloni interessanti – a Vienna è arrivato anche il suo primo assist in viola, a Dzeko – ; finora ha messo insieme 282′ in campo in Serie A (il terzo italiano Under 20 più impiegato dopo Camarda ed Ekhator) e, con Gosens che si sta allenando a parte anche in questi giorni, si candida a un ruolo da protagonista anche contro la Juventus.
Per il futuro – e un rinnovo su cui Pradè, prima delle dimissioni, stava già lavorando (il contratto scade nel 2027) – ci sarà tempo. O meglio, per Fortini il futuro è adesso. Lo scrive il Corriere dello Sport.
