Fino a inizio 2026 Vanoli si dovrà arrangiare con ciò che ha: ci aveva provato anche Pioli, varando un 4-4-2 con Lamptey come esterno alto e Fazzini dall’altra parte, esperimento durato venti minuti poco più, per l’infortunio proprio di Lamptey che ha tolto un possibile jolly, con il ghanese che tornerà solo con l’anno nuovo. Complici le difficoltà dei due titolari nell’ultimo periodo, prima Pioli e poi Vanoli hanno utilizzato spesso Niccolò Fortini e Fabiano Parisi: il classe 2006 e l’ex Empoli hanno mostrato un passo diverso, più pimpante, rispetto ai pari ruolo. Entrambi però non possono dare le garanzie delle due colonne viola, leader, in modo diverso, anche nello spogliatoio. L’assenza di Gosens, soprattutto, pesa più di tutte: alla sua prima stagione a Firenze era stato un fattore, anche dal punto di vista offensivo, con 8 reti e 10 assist in 41 gare disputate. Gosens proverà a recuperare per Reggio Emilia, con la volontà di essere quantomeno a disposizione sabato e tirarsi a lucido per il caldissimo incrocio di settimana prossima contro il Verona. A gennaio poi si guarderà al mercato: Vanoli ha sottolineato la mancanza di alternative, soprattutto davanti, per poter dare la possibilità di cambiare qualcosa servirà almeno un esterno, se non due, anche se questo significherebbe sconfessare la scelta fatta un anno fa. Lo riporta il Corriere dello Sport.
Nasce tutto da una decisione presa un anno fa: dicembre 2024, la Fiorentina è ai vertici della classifica e Raffaele Palladino (che purtroppo già aveva perso Bove) accelera una rivoluzione in termini di rosa: via tutti gli esterni alti, o presunti tali. Ikoné, Sottil, Kouamé. Un’epurazione totale, per una Fiorentina che rinunciava di propria sponteneità alle sue ali per sfruttare al meglio quelli che sembravano due assoluti punti di forza, Dodo da una parte, Robin Gosens dall’altra. Un 3-5-2, varato a fine inverno, che poi è stato ereditato da Stefano Pioli, ben conscio di dover lavorare con una rosa monca sulle fasce. Una particolarità che si sta rivelando un problema, denunciato anche dal successore, Paolo Vanoli: «Purtroppo questa squadra non ha degli esterni, nel calcio di oggi gli esterni hanno un ruolo fondamentale» ha detto il tecnico viola al termine della gara contro l’Atalanta.
Vanoli studia alternative, variazioni sul tema e il passaggio a una difesa a quattro. Ma, proprio per la particolarità del materiale a disposizione, sa che per prima cosa dovrà ritrovare le migliori versioni di Dodo e Gosens, fino a oggi mai viste. Il brasiliano ha iniziato la stagione distratto da un incartato rinnovo che sembra essersi sbloccato nelle ultime ore (anche se potrà essere ufficializzato eventualmente solo a gennaio), mentre il tedesco è stato limitato da un infortunio, lesione di primo grado del retto femorale della coscia sinistra, che lo tiene ai box da più di un mese. In campo, entrambi hanno proiettato le loro copie sbiadite. L’anno scorso erano tra i migliori nei rispettivi ruoli, quest’anno arrancano, come tutta la squadra. E da punto di forza le fasce sono diventate un tallone d’Achille.
