Dopo un lunedì di pausa la Fiorentina torna in campo per preparare l’impegno di Conference League: giovedì in uno stadio Franchi che si prospetta come sempre in formato europeo – solo poco più di 6.000 biglietti venduti, a cui vanno aggiunti i circa 1.300 tifosi ospiti – arriva l’Aek Atene per la quarta giornata del maxi-girone (la Fiorentina è a sei punti, frutto di due vittorie e della sconfitta di Mainz). Mai come in questo momento la Conference League per gran parte dell’ambiente è vista come una pericolosa distrazione rispetto ai patemi del campionato. Ma Vanoli e i suoi vogliono provare a trarne energie per quello che conta davvero adesso, ovvero cercare di risalire la classifica della Serie A. Distrazione quindi, ma anche con accezione positiva: in questi anni i giovedì europei sono stati zona di comfort, momenti in cui fare incetta di vibrazioni positive per rilanciarsi anche nel fine settimana.
Atalanta-Fiorentina può aspettare, anche se l’appuntamento da non sbagliare rimane quello. Per questo Vanoli, al debutto europeo da allenatore, è pronto a dar spazio a chi si è visto meno in quest’ultimo periodo. Partendo da Pietro Comuzzo e Mattia Viti, per passare poi a Cher Ndour e Hans Nicolussi Caviglia a centrocampo, finendo per Edin Dzeko: tutti in panchina sabato nella sfida contro la Juventus, tutti candidati per una maglia da titolare nell’incrocio coi greci. Il sistema rimarrà lo stesso, con una difesa a tre e un’emergenza sugli esterni, dove Gosens potrebbe tornare tra i convocati dopo più di un mese. Con l’infortunio di Dodo – ulteriori esami nella giornata di ieri sia per lui che per l’altro acciaccato, Piccoli, con responso atteso nelle prossime ore – , gli unici cursori di fascia fisicamente al meglio sono Parisi e Fortini, con in alternativa anche Eddy Kouadio, entrato bene nel finale di gara contro la Juventus. Lo riporta il Corriere dello Sport.
