7 Dicembre 2025 · Ultimo aggiornamento: 17:38

Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Corriere dello Sport: “Litigi sul rigore, Kean non esulta e torna a metà campo con lo sguardo basso”

Firenze, Stadio Franchi, 26.10.2025, Fiorentina-Bologna, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

Corriere dello Sport: “Litigi sul rigore, Kean non esulta e torna a metà campo con lo sguardo basso”

Redazione

7 Dicembre · 10:29

Aggiornamento: 7 Dicembre 2025 · 10:29

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La vittoria manca da 195 giorni

E ora cari viola cosa vi inventate? Avete chiesto ai tifosi l’appoggio totale, li avete fatti salire a Reggio Emilia in quattromila, in una curva tutta fiorentina, e li avete di nuovo umiliati. Magari qualcuno si sentirà pure offeso perché a fine partita, solo alla fine, è partito il coro “fate ridere”. Perché si può perdere (magari non sempre come succede a questa squadra), ma c’è modo e modo. C’è rabbia e c’è paura. C’è tensione e c’è mollezza. C’è forza e c’è fragilità. Si può perdere giocando con la testa, il cuore e i nervi e si può perdere restando in campo senza un’idea, senza coraggio e senza furore. Può darsi che in cent’anni di storia ci siano state stagioni più tribolate di questa (come risultati no, è la peggiore), ma in quasi mezzo secolo di partite della Fiorentina non avevamo mai visto uno scempio del genere. Mai. È in atto una resa senza dignità.

Quello che sta succedendo alla Fiorentina è inaccettabile. I dati sono terrificanti, ancora ultimo posto con 6 punti in 14 partite, non ne vince una da 195 giorni, peggior difesa della Serie A, persi 16 punti da situazione di vantaggio come ieri pomeriggio (16 punti lasciati lì per tremarella), decimo gol subìto su sviluppi da calcio piazzato. Ma soprattutto la conferma di qualcosa che fa ancora più paura: la Fiorentina non è una squadra. Non lo era con Pioli e non lo è con Vanoli. Nessuno sa cosa può succedere per tirarsi un po’ su, per togliersi almeno dall’ultima posizione, perché se va avanti così non solo retrocede, ma lo fa con largo, larghissimo anticipo. La sensazione che dà oggi la Fiorentina è doppia, da una parte l’incapacità di giocare, dall’altra l’impossibilità di vincere. Mancano cinque partite alla fine del girone d’andata, per rientrare nella lotta salvezza servono 12 punti. Bisogna che il mondo si ribalti al Viola Park.

A Reggio Emilia già il vantaggio ha fatto capire che qualcosa dentro non va. Rigore per i viola su uscita maldestra (l’unica sbagliata, perché le altre sono state sicure e tempestive) di Muric che ha steso Parisi con un pugno. Rigore. Lo batto io, no, lo batto io: sgradevole discussione fra Mandragora e Kean davanti al dischetto, tanto ché prima è intervenuto Fagioli e poi Ranieri, da capitano, è andato a trascinare via il centravanti. Mandragora ha segnato, tutti hanno esultato, tranne Kean che è tornato a metà campo con lo sguardo basso. Non proprio un segnale di unità.

Dieci minuti di Fiorentina e subito è calato il sipario su quei fantasmi. De Gea ha contribuito alla sconfitta prendendo malamente sia il primo gol (Volpato è scappato a Parisi e Fagioli ha tardato colpevolmente il raddoppio) che il secondo (angolo di Laurienté, il portiere è rimasto inchiodato fra i pali -non esce mai-, mentre Mandragora si è fatto mangiare la pappa in capo da Muharemovic). Sul terzo di Koné è sbandata tutta la difesa. Poco prima era stato annullato un altro gol a Volpato (Grosso si è imbufalito e ha preso il rosso), mentre Cheddira aveva centrato un palo. Sul 3-1, la Fiorentina ha attaccato con sei, dicasi sei, cross dalla trequarti a palombella tutti bloccati in agilità da Muric. In panchina, sconsolato, Vanoli ha detto: “Ma quanta paura abbiamo”. Se non la toglie lui questa paura alla squadra chi la deve togliere?  Il Sassuolo meritava più spazio in questo pezzo, ce ne scusiamo. E’ stato l’esatto opposto della Fiorentina: Grosso ha creato una squadra vera, compatta, organizzata, con qualche talento e molta sostanza. Ha concluso il doppio dei viola (16 tiri a 8) e in porta 9 a 1, l’unico tiro nello specchio dei viola è quello del rigore. Non aveva Berardi, il miglior giocatore in organico, ma l’ha sostituito con Volpato, il miglior giocatore in campo. Lo riporta il Corriere dello Sport.

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