24 Ottobre 2025 · Ultimo aggiornamento: 13:14

Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Corriere dello Sport evidenzia: “Pioli in un momento difficile ha puntato sui calciatori italiani”

Firenze, Stadio Franchi, 17.09.2025, Fiorentina-Napoli, foto Lisa Guglielmi. Copyright Labaroviola.com

Rassegna Stampa

Corriere dello Sport evidenzia: “Pioli in un momento difficile ha puntato sui calciatori italiani”

Redazione

24 Ottobre · 09:15

Aggiornamento: 24 Ottobre 2025 · 09:15

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Dzeko era la chiave del gioco con le sue mille sponde

Tre a zero a Vienna, quarta vittoria di fila in Conference, che non è la Serie A, ma che la Fiorentina ha messo al centro dei suoi desideri. Un gol di Ndour (quasi involontario…), uno di Dzeko (bello), l’ultimo di Gudmundsson (molto bello) e soprattutto qualche giocatore ritrovato, o almeno così sembra. Tre su tutti: Dzeko, Fagioli e Gudmundsson. Se la Fiorentina è davvero guarita, se ha superato lo sbandamento delle prime settimane lo diranno solo il Bologna e l’Inter, le prossime avversarie del campionato. Per ora si può accontentare di questo passo in avanti, con una bella vittoria e alcuni spunti interessanti. 
Dieci minuti e abbiamo cominciato a vedere le forme di una squadra che prima non era squadra. Dieci minuti di Fiorentina, i migliori di questa stagione, iniziati con due respinte sulla linea di porta di Ahoussou, centrale del Rapid, e chiusi con la rete di Ndour su tiro di Dzeko respinto male da Hedl. Il Rapid Vienna che stava di fronte ai viola non ha il loro stesso livello tecnico, ma nemmeno il Pisa e nemmeno il Cagliari, avversari contro cui la squadra di Pioli aveva denunciato difetti di ogni genere. Una partenza così convincente non si era mai vista sul fronte viola.
Dieci minuti e poi non un calo, ma un rallentamento, come se la Fiorentina volesse prendere coscienza di cosa aveva fatto in quella prima fase di partita: gli undici punti persi in situazione di vantaggio tolgono ancora certezze. Non aveva paura del Rapid, ma di se stessa. Doveva insistere sul ritmo, l’intensità e la tecnica, invece ha un po’ frenato senza però lasciare ai modesti viennesi neppure un’occasione. E poi, nell’ultimo quarto d’ora finale del primo tempo, rieccola brillante, sia a destra col giovane Fortini (eccellente il debutto da titolare in Europa) che a sinistra (arrembante Parisi). Ma su tutti abbiamo rivisto (ed era l’ora) la qualità di Nicolò Fagioli. Il gesto tecnico più bello della partita, prima del gol di Gudmundsson, è stato il suo lancio per Piccoli, messo davanti al portiere da un pallone che ha ricordato la grazia di Totti o, visto che la squadra è viola, di Manuel Rui Costa. Ma Piccoli non ha fatto Batistuta…Pioli ne aveva cambiati sette rispetto alla sconfitta di Milano, puntando in modo deciso sul gruppo italiano, con otto rappresentanti sparsi in tutti i reparti. Il pensiero era già al Bologna, perché quella è la partita che la Fiorentina non può perdere in nessun modo. In realtà la squadra di Vienna gli ha dato delle indicazioni interessanti anche per il campionato: positivi i ritorni di Comuzzo e Viti, aggressivi e insistenti i due esterni Fortini e Parisi, equilibrata e tecnica la coppia Nicolussi-Fagioli, sempre presente Dzeko nella manovra. Unico in difficoltà Piccoli, lento e impreciso.

Il bosniaco era la chiave del gioco viola con le sue mille sponde, quasi tutte ben fatte. Palla indietro e scatto in avanti, è andata così anche quando ha firmato il 2-0 in mezza girata dopo un cross di Fortini. Era il 3′ del secondo tempo e, complice anche la doppia sostituzione di Fagioli e Nicolussi-Caviglia, in quel momento la Fiorentina si è abbassata, non è più ripartita e ha lasciato l’iniziativa ai viennesi, che però non sapevano cosa farsene del pallone. Sono stati pericolosi una sola volta e De Gea si è presentato in partita a modo suo. Gudmundsson è entrato nell’ultimo quarto d’ora e finalmente si è visto il giocatore che Firenze aspetta da una vita, assist dipinto per Piccoli (altro errore) e gol da applausi, controllo di destro, tiro con la stecca di sinistro, palla nell’angolo. Vale lo stesso discorso fatto per la Fiorentina, se Gudmundsson (rinfrancato dalle ottime prestazioni con l’Islanda) è di nuovo il vero Gudmundsson lo diranno il Bologna e poi l’Inter. Pioli ci spera. Lo riporta il Corriere dello Sport.

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