Gudmunsoon continua a brillare nella sua nazionale, come riportato dal Corriere dello Sport, ieri ha aperto le marcature a Baku contro l’Azerbaigian con un preciso sinistro all’angolino, indirizzando la gara poi vinta 2-0 dall’Islanda. Rimasto in campo per tutti i 90 minuti, è stato il faro offensivo della squadra: il regista avanzato a cui i compagni si affidavano nei momenti più complicati. Ufficialmente schierato da esterno destro nel 4-3-3 di Gunnlaugsson, in realtà gode – al pari di Haraldsson – di massima libertà d’azione, tanto che il ruolo indicato vale più per il “campetto” che per ciò che accade realmente sul campo. E i numeri lo confermano: quello di ieri è il suo quarto gol nelle ultime quattro partite con l’Islanda, a cui si aggiungono due assist.
In Serie A, invece, lo scenario cambia. Lo stesso numero di reti – quattro – lo ha realizzato nelle ultime diciotto gare di campionato, mentre in Conference League è già arrivato a quota due. Al Franchi non segna su azione dal precedente Fiorentina-Juventus, lo scorso marzo. Nel complesso sembrano convivere due versioni di Gudmundsson: quello della Nazionale, più largo come posizione ma centrale nel gioco, coinvolto e libero di inventare; e quello della Fiorentina, impiegato come seconda punta che spesso si abbassa troppo, finendo per perdersi tra le linee e scomparire dalla partita. In Islanda appare più leggero e responsabilizzato, mentre a Firenze fatica a prendersi il ruolo che ci si aspetta da un giocatore costato oltre 20 milioni di euro.
