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Castrovilli: “Voglio indossare la 10 della Fiorentina. Ho pensato di smettere col calcio. Il motivo..”

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Castrovilli: “Voglio indossare la 10 della Fiorentina. Ho pensato di smettere col calcio. Il motivo..”

Redazione

26 Maggio · 21:03

Aggiornamento: 26 Maggio 2020 · 21:03

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Gaetano Castrovilli, centrocampista della Fiorentina, si è concesso ai microfoni di Sky Sport 24. Queste le sue dichiarazioni: “Devo ringraziare mister Montella per la fiducia che mi ha dato fin dal ritiro, ma anche i miei compagni che mi hanno aiutato a migliorare”.

Il mio impatto in Serie A?
“Ho sempre ascoltato i consigli di Daniele Croce, siamo stati compagni a Cremona e mi ha detto fin dal primo giorno: ‘Dai sempre il 100% perché vedrai che arriverai lontano’“.

Il miei idoli da bambino?
“Ho sempre cercato di emulare Ronaldinho e Kakà”.

Se la danza è stata importante?
“Giocare a calcio per me è  divertimento, proprio come danzare”.

Cosa mi chiede mister Iachini?
“Mi dice sempre che devo segnare di più.  Posso migliorare anche negli assist. A fine allenamento provo sempre i tiri in porta”.

L’importanza dei tifosi?
“È fondamentale. Ora con la presidenza Commisso sono sicuro che regaleremo a loro grosse soddisfazioni”.

L’esordio in Nazionale?
“Come tutti i bambini avevo il sogno di giocare con la maglia azzurra. Quando di sono riuscito mi chiamò subito mia madre piangendo  di gioia”

Il paragone con Antognoni?
“È un onore ed un onere al tempo stesso. Ho la fortuna di ricevere i suoi consigli ogni giorno al campo di allenamento. Montellafu il primo ad accostarmi a lui”.

Le sensazioni nel tornare in campo dopo il lockdown?
“Ovviamente dopo essere stati fermi due mesi si fa un po’ fatica ma è bello tornare a toccare la palla e rivedere i compagni”.

I rapporti nello spogliatoio?
“Siamo tanti giovani e ci piace prenderci in giro sul gruppo whattsapp dello spogliatoio”.

Che personaggio è Ribery?
“Ha una fame spaventosa. Mai visto uno così con la carriera del suo tipo alle spalle. Non si accontenta mai”.

Il ritorno a casa dopo il gol contro il Milan?
“Pensare che da piccolo tifavo Milan. Quando sono arrivato a casa ho visto il replay tantissime volte”.

L’esultanza dopo il gol a San Siro?
“Con Federico (Ceccherini, ndr) e Venuti abbiamo preparato un’esultanza particolare perché spesso giochiamo a Fortnite insieme”.

Se devo crescere in fatto di personalità?
“Voglio essere più concreto e decisivo negli ultimi metri. Sto cercando di migliorarmi, penso che se riparte la stagione sarò pronto per affrontare questa mia sfida personale”.

L’Europeo posticipato è una opportunità?
“Il rinvio ci darà a noi tutti l’opportunità di prepararsi al massimo. Sono felice per il mio amico Zaniolo. Averlo in campo sarà fantastico”.

In cosa devo migliorare ancora?
“Come dicevo prima, nella concretezza. Ma anche nel non farmi saltare: a volte vado troppo spedito sull’uomo”.

Un giocatore in attività che mi piace?
“Senza dubbio De Bruyne del Manchester City, abbina tecnica e forza”.

Quanto è importante il rapporto con il proprio allenatore?
“L’allenatore fa migliorare la squadra sotto ogni punto di vista, perché deve essere bravo nella fase difensiva come in quella offensiva. Iachini ci sta aiutando molto nell’attaccare e difendere tutti insieme. Come giocatore era veramente cattivo (ride, ndr). Quando si arrabbia bisogna stargli un po’ alla larga…”.

La mia crescita con Tesser alla Cremonese?
“Mi ha aiutato molto, mi vedeva come trequartista, quindi più offensivo. Poi insieme a Croce c’è stato lo spostamento di ruolo come mezzala”.

Che palestra è la Serie B?
“E’ un campionato fisico, poi ho avuto la fortuna di avere molti giocatori che hanno giocato in A, come Piccolo, Pesce, Dos Santos… Mi hanno dato tutti una mano incredibile per migliorare”.

Il giocatore più forte che ho sfidato?
“Forse sarà scontato, dico Cristiano Ronaldo. Ma mi ha anche impressionato molto Boga del Sassuolo”.

Cosa mi ha aiutato nei momenti di crisi?
“Chiudevo gli occhi e immaginavo la mia famiglia, che per me è tutto. Devo tanto a loro perché quando stavo per mollare sono stati sempre presenti. Alle giovanili del Bari stavo per smettere perché vedevo i miei genitori in difficoltà economica e avevo deciso di non andare più, però mi hanno detto di credere nei miei sogni”.

Il mio esordio tra i professionisti?
“Non dimentocherò mai la gioia di esordire con la squadradella mia città.  Bari è nel mio cuore”.

I complimenti di Cassano?
“È un grande piacere. L’ho incontrato mesi fa in centro a Firenze. Parlammo in dialetto barese!”.

Quanto mi manca la terra pugliese?
“Mi manca molto la mia terra. Sento mia madre 3 volte al giorno”.

Il mio sogno più grande in maglia viola?
“Voglio avere l’opportunità di giocare la la mitica 10”.

Con quale calciatore vorrei giocare?
“De Bruyne, ma avrei voluto giocare anche con Iniesta”.

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