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Labaro viola: il mondo viola minuto per minuto
Caressa: “Se alcuni giocatori non vogliono concentrarsi serve una rivoluzione, a tutti i costi”

Fabio Caressa Milano 10/09/2014 Sky Tv / Fox Italy - 2014/2015 season presentation foto Andrea Ninni/Image/Insidefoto

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Caressa: “Se alcuni giocatori non vogliono concentrarsi serve una rivoluzione, a tutti i costi”

Redazione

16 Dicembre · 19:20

Aggiornamento: 16 Dicembre 2025 · 19:20

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Fabio Caressa analizza la crisi della Viola: la tattica conta poco se manca la testa. Servono simboli, responsabilità, fuori chi non ci tiene

Fabio Caressa, noto commentatore sportivo, ha parlato nel suo ultimo video su youtube della situaziona della Fiorentina, proponendo idee su come svoltare la situazione, queste sono le sue parole: “Ho qualche dubbio che possa rimontare, come è normale che sia visto che non ha ancora vinto, non si è mai salvato nessuno salvarsi a questa posizione con sei punti. Può salvarsi la Fiorentina? sì certo che può salvarsi. Ma dipende da cosa state vedendo voi. io non voglio neanche parlare di gioco. La tattica è una cosa secondaria, ma avete visto le facce dei giocatori della Fiorentina? E anche un po’ di Vanoli, la paura gliela leggi proprio, neanche lavora lo sgomento, glielo leggi proprio in faccia, così non va da nessuna parte.”

Continua: “Quello che ho detto per la Juventus, cioè del nuovo orizzonte vale al contrario, per la Fiorentina secondo me non vedono orizzonti. Non solo in questa stagione, ma proprio nel futuro. quello che non deve mai entrare nella testa in questo momento è: ‘vabbè, tanto l’anno prossimo vado da un’altra parte’, perché sarebbe oltre che non bello, drammatico. Capisco tutte le esigenze degli sponsor, ma una partita così non la giochi in rosso. La giochi in viola. La Fiorentina deve giocare in viola, guardate che questi sono messaggi importanti perché deve ritrovare se stessa con lo stemma e con la maglia.”

Sulla società: “So che la situazione è difficile e non do la colpa a nessuno, so che c’è una distanza forzata con la proprietà che non uò presentarsi a Firenze in questo momento. A maggior ragione servono dei simboli. Faccio due nomi, so che non ha avuto dei buoni rapporti in passato con la società Giovanni Galli, che è un uomo di esperienza, un uomo che ha vissuto esperienze diverse nel corso della propria vita e che quindi è in grado di comunicare bene, ha esperienze anche amministrative che è una cosa che non è secondaria. E può aiutare gli altri manager a lavorare bene. Ci sono dei momenti ragazzi in cui se parla Antognoni a Firenze è un’altra cosa. Ripeto, questo non vuole essere un’accusa diretta all’attuale dirigenza che si è trovata a operare in emergenza arrivando in una situazione gravissima.”

Sulla retrocessione: “Però, quando si è in difficoltà, si può chiedere aiuto a qualcuno e secondo me in questo momento chiedere aiuto vuol dire chiedere aiuto a personaggi che possono risollevare anche il rapporto con la città. Perché c’è bisogno di stare tutti insieme per salvare Fiorentina, poi ha ragione anche Luca Maggiani che dice: ‘alla fine non è una tragedia una retrocessione’, però una retrocessione dopo che vai in coppa, è un po’ una tragedia. Con tutte altre prospettive è un po’ una tragedia sportiva, poi per Firenze che vive di Fiorentina.”

Sulla squadra: “Bisogna stare tutti belli uniti e i calciatori devono pensare all’oggi, a salvare la squadra, non devono pensare a quello che potrebbe succedere domani, devono concentrarsi sull’oggi, su quello che possono fare adesso. Se questi giocatori, alcuni di loro non sono in grado di farlo, rivoluzione, a tutti i costi. Alcune volte ha funzionato in condizioni disperate, Salernitana, Verona, certo Firenze non è Salerno, non è Verona, però se questi non ce la fanno, rivoluzione, e glielo devono leggere negli occhi, ci devono parlare gli devono dire: ‘Oh ci siete qua per fare quello che dobbiamo fare, sto miracolo, 30 punti’, perché è un miracolo, mi servono i punti per andare in Europa praticamente che sarebbero serviti per andare in Europa adesso ver salvarsi. Ce la fate o non ce la fate, ditemelo perché se no, meglio qualche ragazzo della primavera che sta facendo bene. Questo è importante, bisogna guardarli negli occhi e bisogna trovare dei leader anche che sappiano trascinare gli altri.”

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